Le dichiarazioni della madre e della sorella di Alessia Pifferi prima del processo: la donna per loro è sempre stata perfettamente lucida
Si è celebrato nella mattinata di oggi il processo a carico di Alessia Pifferi nel corso del quale sono stati presentati i risultati delle perizie psichiatriche richieste dalla Corte d’Appello milanese per valutare le effettive capacità di intendere e di volere della donna nel momento in cui lasciò morire di stenti la piccola figlia Diana che all’epoca dei fatti aveva appena 18 mesi: si tratta, a tutti gli effetti, del tema principale attorno al quale si gioca la partita giuridica su Alessia Pifferi, attualmente condannata all’ergastolo e in attesa che si chiuda il processo d’appello.
In aula per la lettura dei risultati delle perizi c’erano – come sempre in questi appuntamenti – anche la madre, Maria Assandri, e la sorella, Viviana, di Alessia Pifferi che da sempre negano fermamente l’ipotesi che la donna soffrisse di un qualche disturbo mentale: proprio loro – costituitesi parti civili nel processo – avevano nominato dei periti per effettuare delle perizie di parte, confermando ciò che i periti del tribunale hanno certificato per la seconda volta.
La sorella di Alessia Pifferi: “Fa la prima donna per ottenere uno sconto di pena”
Al di là degli esiti del processo odierno a carico di Alessia Pifferi – che abbiamo approfondito in quest’altro articolo – qui è interessante soffermarci sulle parole della madre e della sorella dell’imputata raccolte in mattinata dalla trasmissione Mattino 5: la signora Maria Assandri, ai microfoni della trasmissione ha ricordato che in tutto questo tempo la figlia “non ha mai chiesto neanche scusa“.
La madre di Alessia Pifferi per l’ennesima volta ha spiegato che “abbiamo sempre sostenuto” che non avesse alcun vizio di mente perché – altrimenti – “le avremmo portato via la bambina” e si sarebbero accorti prima che qualcosa non andava: “Forse – spiega – le è girata la testa per quell’uomo, ma lei non è mai stata così e non è mai stata abbandonata”, dicendosi in particolare “arrabbiata perché lei fino all’ultimo mi ha detto bugie per farmi stare tranquilla”; mentre a chi le chiede se la perdonerà mai preferisce non rispondere, precisando che “è mia figlia e ho il cuore a pezzi“.
Più dura, invece, la sorella di Alessia Pifferi – Viviana – che dopo aver ricordato che “è capacissima di intendere di volere e ha lasciato volutamente morire Diana”, ha spiegato che “esiste la cattiveria e lei lo era” tanto che neppure l’immaturità affettiva ravvisata dai periti “giustifica quello che lei ha fatto, lasciando morire sua figlia di stenti per andarsi a divertire”: l’Alessia Pifferi vista in aula – ricorda – “non la sorella con cui ho vissuto per 40 anni”, ipotizzando che “voleva farla franca o avere uno sconto di pena” facendo “la prima donna a processo”.