Storie Italiane ha parlato con Viviana, la sorella di Alessia Pifferi, in aula oggi per la nuova udienza in merito al processo d'Appello
Torna in aula Alessia Pifferi per la nuova udienza del processo d’Appello nei confronti della donna condannata all’ergastolo in primo grado per la morte della piccola Diana, lasciata da sola sei giorni in casa, nonostante avesse solo 18 mesi. L’avvocato di Alessia Pifferi ha ottenuto la possibilità di fare una nuova perizia psichiatrica nei confronti della condannata, per provare a dimostrare che la stessa non avesse le capacità per fare la madre.
Viviana, la sorella di Alessia Pifferi, ha commentato oggi in aula: “Sta andando troppo per le lunghe, stanno cercando di trovare una giustificazione verso una donna che ha lasciato una bimba da sola per andare a divertirsi. Spero che venga fuori tutto. Mia sorella è stata aggredita in carcere? Non so cosa sia successo però è un carcere, non è un ambiente propriamente tranquillo. Preoccupata per lei? Lei non è preoccupata per noi, non mi sembra”.
ALESSIA PIFFERI, NUOVA UDIENZA PROCESSO: COSA POTREBBE ACCADERE
Cosa potrà accadere dal processo di Appello nei confronti di Alessia Pifferi? La prima è la conferma della piena capacità di intendere di volere e quindi questo porterà all’ergastolo anche in Appello. La seconda possibilità potrebbe essere una seminfermità o una capacità parziale e potrebbe portare ad una riduzione della pena, possibilità temuta da famiglia e Viviana, si potrebbe quindi arrivare ad una Rems, un ospedale psichiatrico giudiziario. Infine il terzo scenario, una incapacità di intendere e di volere totale e in quel caso Alessia Pifferi tornerebbe libera, non ci sarebbe una condanna, quindi un ricovero presso una Rems se venisse riconosciuta socialmente pericolosa, oppure la scarcerazione, lo scenario meno verosimile. I due scenari più probabili sono comunque i primi due.
La sensazione è che sarà una battaglia legale molto complessa quella portata avanti dall’avvocato Alessia Pontenani, legale di Alessia Pifferi, ma qualora dovesse dimostrare l’incapacità della propria assistita a quel punto si ribalterebbe completamente la situazione.