Alessio Tucci, reo confesso dell’omicidio della ex fidanzata Martina Carbonaro, 14 anni, ha scritto al Papa chiedendo perdono. La dura reazione
Alessio Tucci, il giovane di 19 anni reo confesso dell’omicidio della ex fidanzata Martina Carbonaro, 14 anni, ha scritto al Papa chiedendo perdono. Ecco come ha reagito la mamma della ragazza
Il delitto è avvenuto avvenuto il 26 maggio all’interno di Afragola, in provincia di Napoli. In un gesto controverso e carico di significato, Tucci ha inviato la sua richiesta di clemenza a Papa Leone XIV tramite un sacerdote volontario del carcere, dove è attualmente detenuto. Ecco i contenuti della missiva e come ha reagito la mamma della giovane Martina.
Il terribile episodio, avvenuto la notte tra il 26 e il 27 maggio, ha scosso profondamente il territorio di Afragola e dell’Italia intera. Martina, strappata tragicamente alla vita all’età di 14 anni, è stata uccisa dall’ex fidanzato poco più grande, che non avrebbe accettato la fine della relazione. Il cadavere è stato ritrovato in un luogo isolato – l’ex stadio Moccia – gettando un’ombra ancora più cupa su una realtà già segnata da gravi implicazioni sociali e culturali di violenza di genere. Ora, però, il giovane, reo confesso, chiede perdono.
Il contenuto della lettera e la reazione della madre di Martina
Stando a quanto emerso, Tucci avrebbe affidato la lettera a un volontario ecclesiastico presente nella struttura carceraria, con l’intento dichiarato di chiedere perdono a nome suo e di invitare il Pontefice a pregare per Martina. Nella missiva, il ventenne riconosce la propria responsabilità e include un appello spirituale, esprimendo rimorso per l’atto compiuto.

La lettera ha scatenato la durissima reazione di Enza Cossentino, madre della vittima. Attraverso un post sui social, la donna ha rivolto un appello al Papa, chiedendogli di non rispondere alla missiva. “Spero, caro Papa, che non gli risponderete neanche. Un mostro ha ucciso la mia unica figlia, la mia vita. Il delitto che ha fatto lui non lo avrebbe fatto nemmeno un serial killer. Niente perdono. Io sono una mamma afflitta dal dolore. Voglio giustizia. Fine pena mai per il mostro”.
Il messaggio, carico di dolore, ha espresso un giudizio lapidario sull’omicida: “un mostro” che non avrebbe commesso un delitto nemmeno un serial killer. E ha rivendicato l’unica richiesta nella sua mente: giustizia, e che Tucci sconti la pena fino alla fine.
Parallelamente, prosegue il lavoro di ricostruzione operato dagli inquirenti della Procura di Napoli Nord, diretti dal sostituto procuratore Alberto Della Valle. Nel frattempo, sono stati sequestrati sei telefoni (in uso a Tucci e suoi familiari) e il tablet di Martina, su cui sono in corso approfondite operazioni di copia forense affidate ai carabinieri del reparto “Cyber Investigation” di Napoli.
