Alex Schwazer ha dovuto fare i conti con una secca bocciatura da parte del tribunale federale svizzero, per quanto concerne il ricorso presentato contro la squalifica a 8 anni per doping relativa al 2016. “Non mi faccio abbattere e vado avanti per mia strada”, ha commentato ai microfoni di Radio Sportiva. Il marciatore non è apparso più di tanto sorpreso dalla sentenza, ma resta fiducioso e determinato a dimostrare la sua innocenza. Sempre nell’intervento a Radio Sportiva l’atleta ha spiegato quelle che attualmente sono le sue priorità: “Avevo detto fin da subito che questo ricorso sarebbe stato molto difficile. Con lo spostamento delle Olimpiadi al prossimo anno non mi sono più tanto interessato al ricorso presentato. L’importante adesso è che si concluda a mio favore il procedimento penale a Bolzano, poi decideremo come e se andare avanti anche a livello sportivo”.
Alex Schwazer mastica amaro ma non si arrende
Alex Schwazer non è affatto contento per la sentenza del tribunale federale svizzero, ma è battagliero nei toni e nelle parole per ottenere giustizia. Il marciatore ha tutte le intenzioni di non arrendersi e in un momento così difficile si appiglia al suo spirito competitivo di sportivo: “La storia è ancora lunga – promette-. Tante volte ho letto che la mia carriera è finita, invece sono ancora qua e sto anche bene fisicamente. È una brutta notizia, ma non mi abbatte. Per me la cosa più importante non è tornare a marciare, ma dimostrare la mia innocenza. Ho già vinto le Olimpiadi, non devo più dimostrare niente“. Alex Schwazer si ritiene pronto da un punto di vista fisico, ma ciò che lo attanaglia è altro: “In questi ultimi mesi mi sono allenato, se c’è la possibilità di rientrare va bene, altrimenti non mi crolla il mondo. Spero e sono convinto in un riscontro positivo a Bolzano, poi tutto il resto lo vedremo”.