L’ambasciata di Mosca in Italia attacca il nostro Paese. Sono dichiarazioni pesanti quelle rilasciate dal portavoce russo in Italia, Sergey Razov, nel corso di un’intervista concessa alla trasmissione televisiva di Rete 4 “Quarto Grado”, mediante le quali si punta il dito contro la decisione del nostro Governo di consegnare armi all’Ucraina, nazione invasa proprio dai russi lo scorso 24 febbraio, com’è purtroppo tristemente noto. Una scelta che ha fatto storcere il naso in landa sovietica, come si evince dalle frasi pronunciate da Razov, che denunciano anche una certa tensione nei rapporti diplomatici tra il nostro Stato e quello guidato dal presidente Vladimir Putin.
“Questa decisione del Palamento italiano – ha asserito l’ambasciatore – è stata adottata proprio il giorno in cui è iniziato il primo round di negoziati, in Bielorussia. È come cercare di spegnere il fuoco col cherosene. Non si può escludere che con gli armamenti mandati dall’Italia saranno uccisi cittadini e militari russi e questo introduce un po’ di negatività nei nostri rapporti bilaterali”.
AMBASCIATA MOSCA ATTACCA L’ITALIA: “IN QUALI MANI FINIRANNO LE ARMI CONSEGNATE ALL’UCRAINA? E COME SARANNO USATE?”
L’ambasciata di Mosca, nella persona di Sergey Razov, si è dunque scagliata verbalmente contro l’Italia, ma giova ricordare come non solo dallo Stivale siano state spedite alla volta dell’Ucraina le armi per fronteggiare l’offensiva della Russia. Sono numerosi, in tal senso, i Paesi dell’Occidente che hanno manifestato in questo modo il loro supporto alla nazione di Zelensky: si va dagli USA alla Polonia, dal Canada ai Paesi baltici e così via.
L’ambasciatore ha tuttavia voluto aggiungere, a proposito delle forniture belliche provenienti dal Belpaese, che “già decine di migliaia di armi sono state distribuite a decine di migliaia di persone. In quali mani finiranno le armi, e come saranno usate, è una bella domanda”. Il malcontento da parte della Russia, insomma, appare evidente…