A "Cose Nostre" il caso di Amedeo Matacena: cos'è successo all'imprenditore, cosa c'entra la moglie Maria Pia Tropepi e lo scontro sull'eredità

Protagonista dell’odierna puntata – la 12esima dell’anno – di “Cose Nostre”, il caso di Amedeo Matacena resta tra i più controversi e dibattuti degli ultimi anni con al centro la singolare morte dell’uomo durante la sua latitanza a Dubai per una condanna per concorso esterno in associazione mafiosa, la comparsa di un testamento olografo la cui legittimità è ancora in corso di analisi e – soprattutto – un duro contro tra i parenti di Amedeo Matacena e l’ultima delle sue mogli, Maria Pia Tropepi.



Partendo dal principio, è utile ricordare che il nome di Amedeo Matacena inizialmente fu legato soprattutto alla sua attività – la prima – di traghettatore attraverso lo Stretto di Messina: grazie alla fama accumulata decise di entrare in politica tra le fila di Forza Italia, ma progressivamente il suo nome fu sempre più associato all’inchiesta antimafia “Olimpia” che appurò – nel 2012 – le sue responsabilità per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa dato che si appurò l’aiuto che chieste alla famiglia ‘ndranghetista Rosmini per la sua scalata politica.



Il caso di Amedeo Matacena: la misteriosa morte, il doppio testamento e l’indagine sulla moglie Maria Pia Tropepi

Per sfuggire alla pena, Amedeo Matacena si trasferì a Dubai dove conobbe Maria Pia Tropepi fino a convolare a nozze con un rito islamico officiato da un imam del Kenya: un matrimonio apparentemente normale, ma che ha iniziato a destare sospetti quando l’imprenditore il 16 settembre del 2022 morì per quello che fu ufficialmente descritto come un infarto; appena tre mesi dopo il decesso – sempre a Dubai – di sua madre.

Maria Pia Tropepi e Amedeo Matacena (Foto: web)

Con la morte di Amedeo Matacena i familiari chiesero il trasferimento della salma in Italia, ma Maria Pia Tropepi vi si oppose sostenendo che il marito avrebbe voluto la cremazione: fu in quel momento che spuntò un testamento olografo firmato – seconda la moglie – dall’uomo in cui la rendeva erede unica del suo (probabilmente ingente) patrimonio; testamento del tutto diverso da uno precedente siglato prima della fuga a Dubai in cui nominava eredi i suoi figli.



Dato il doppio testamento e lo scontro tra eredi, il caso di Amedeo Matacena è diventato oggetto dell’attenzione degli inquirenti che stanno indagando sul conto di Maria Pia Tropepi con l’ipotesi che sia stata proprio lei ad avvelenare l’uomo e sua madre per poter mettere le mani suo patrimonio: una tesi, però, che è ancora oggetto di indagine e per la quale sappiamo solamente che il corpo di Amedeo Matacena è stato riesumato, con tanto di dubbi – per i quali è stata disposta l’analisi del DNA – che possa trattarsi di una salma finta.