Autore della proposta legata al piano per i tamponi, Andrea Crisanti è intervenuto ai microfoni di In Onda per fare il punto della situazione sull’emergenza coronavirus in Italia. Il virologo si è soffermato sui numeri della pandemia: «L’indagine dell’Istat è stata a mio avviso sottovalutata dalla comunità scientifica e dalla stampa. Questa indagine ha permesso di mappare in tutto il territorio la percentuale di persone che sono state infettate dal coronavirus». Crisanti ha messo in risalto: «Lo studio ha permesso di stabilire che ci sono 1 milione e mezzo di persone infettate: i dati ufficiali dicono che sono 250 mila e ne mancano tanti all’appello, persone che erano asintomatiche o che avevano una malattia lieve. Adesso noi sappiamo che la maggior parte di persone che contrae questa infezione rimane asintomatica: la battaglia è prendere più asintomatici possibile per impedire che vengano in contatto con le persone vulnerabili».
Andrea Crisanti: “Su 8 milioni di studenti il 2-3% potrebbe essere positivo”
Negli ultimi giorni si è parlato molto della riapertura delle scuole – definita un detonatore per l’aumento di contagi dal direttore del Dipartimento di Virologia dell’università di Padova – e Andrea Crisanti ha spiegato: «I positivi potrebbero essere intorno al 2-3%, un numero importante considerando che di questo 2-3% ognuno a sua volta genera la necessità di fare tamponi a 200-300 persone, è chiaro che tutto si moltiplica e si espande». Infine, una battuta sulla capienza massima su autobus per massimo 15 minuti: «Nessuno sa se 15 minuti vanno bene, se 20 minuti vanno bene, se mezzo metro va bene o se un metro va bene. Penso che tutte queste misure sono frutto di compromessi e di mancanza di risorse, in qualche modo dobbiamo mandare questi ragazzini a scuola, parliamoci chiaro».