Negli studi di Quarto Grado vi era ieri Andrea Sempio che si è sottoposto alle domande dei presenti: ecco le sue dichiarazioni
Andrea Sempio è stato ospite ieri sera negli studi di Quarto Grado per parlare del delitto di Garlasco. Per la prima volta da quando è sotto inchiesto per l’omicidio in concorso di Chiara Poggi l’indagato è entrato in uno studio televisivo ed ha risposto alle domande che gli sono state poste. “Sono qui perchè questa storia corre lungo due binari – le sue prime parole – uno è quello legale che si è già concluso due volte con due archiviazioni e un altro è quello mediatico. Questa parte non posso ignorarla, se non mi faccio vedere mi possono tirare addosso tutto, quindi ad un certo punto bisogna comparire e farsi vedere”. Andrea Sempio non ha paura della comparazione del dna: “E’ già stato fatto in passato e si era già concluso che non c’era nulla. Se venisse fuori che sulle unghie di Chiara Poggi vi fosse il mio dna? Adesso penso che per la prima volta c’è un test vero visto che io mi sono sottoposto al test. Dubito che vengano fuori nuovi risultati, se trovano qualche mia traccia in casa potrebbe essere, io frequentavo la casa Poggi”.
Nuzzi fa notare che è singolare che sulle unghie di Chiara Poggi vi sia il dna di Andrea Sempio e non di Stasi: “Non è stato facile individuare questo dna – commenta l’indagato – ora invece mi dite che forse ce ne è un altro e a me fa propendere per l’idea che sia un dna casuale, da contatto con un oggetto”. Che rapporto aveva con Chiara? “Puramente di cortesia, l’ho incontrata qualche volta in casa, ci salutavamo e finiva li, non c’è mai stato un contatto. Sì era una bella ragazza, poteva piacermi? Era una ragazza avvenente sì, ma non c’è mai stato nessun contatto, nessuna conversazione, non abbiamo mai avuto rispettivi numeri. Mai confidato al fratello che sua sorella fosse una bella ragazza, non avevo quel tipo di interesse”.
ANDREA SEMPIO: “IO IN CASA DI CHIARA POGGI IN TUTTI GLI AMBIENTI”
E ancora: “La famiglia Poggi è sempre stata dalla mia parte e anche adesso con la nuova indagine, lo stesso giorno in cui è partito il tam tam mediatico, Marco (fratello di Chiara ndr) mi ha chiamato subito”. Sulla visita di Andrea Sempio in casa Poggi: “Sono andato in tutti gli ambienti tranne che nella stanza dei genitori. Cosa ho toccato? Sono stato in salotto, ho mangiato al loro tavolo, sono stato in bagno e nella camera di Chiara. Se mi lavo le mani a casa di una persona c’è un po’ più di accortezza nel non bagnare in giro”.
Andrea Sempio ha poi sentito le parole di Alberto Stasi sul suo dna: “Non credo di dovergli delle risposte. Lui dice che ci sono da fare indagini approfondite e va bene, le stanno facendo, lasciate che facciano il loro lavoro e vediamo”. Sempio ha poi aggiunto, ribadendo sulla questione del dna: “Mettiamo che quel dna sia il mio, ma non è stato trovato in maniera consistente. Poi si dice che c’è una traccia mia e anche quella di un altro soggetto, allora la dentro vi erano cinque persone oppure è più probabile un dna da contaminazione se no ci sarebbe una traccia netta”. Sempio aggiunge di non avere nulla da temere da questa nuova indagine: “No, non ho altro da dire, non penso possano trovare nulla di strano, non c’è nulla da trovare, facciano le loro verifiche”.
ANDREA SEMPIO: “DA CHI PARTE TUTTO? DALLA DIFESA DI STASI”
L’indagato si è posto la domanda su chi vi sia dietro a tutto questo interesse a rivedere l’omicidio di Chiara Poggi: “Il tutto parte sempre dalla difesa di Stasi – dice Sempio – è la terza volta che ci riprovano”. Sulla possibile conoscenza di Andrea Sempio della cugina di Chiara Poggi, Stefania Cappa: “Io frequentavo il Marco e i genitori, tutta l’altra parte di parenti non ho mai avuto a che fare, nessun tipo di contatto con Stefania Cappa”.
Si è parlato poi del famoso scontrino del giorno del 13 agosto 2007: “Nel primo interrogatorio non mi hanno chiesto nulla di quella giornata, poi nel secondo interrogatorio ho nominato questo scontrino e sono tornato poi in caserma la stessa giornata con lo scontrino, era stato ritrovato sulla mia auto dai miei genitori e abbiamo dato di trovarlo per sicurezza, indicava soltanto che io quella mattina ho detto di essere a Vigevano e io sono stato a Vigevano. Mi è stato chiesto dopo un anno e io l’ho mostrato dopo un anno”. Nuzzi ha quindi incalzato Andrea Sempio sulla famosa intercettazione ambientale fra il padre e il figlio in auto sul biglietto: “L’intercettazione parte da quando saliamo in macchina, noi ne stavamo parlando prima dell’interrogatorio mentre stavamo andando verso l’auto e quello è il proseguo del discorso”. Andrea Sempio smentisce di aver perso del sangue in casa di Chiara Poggi: “Se hanno delle provette con del sangue non ci sarà nulla di mio lì dentro”.
ANDREA SEMPIO, IL TIMORE PER I SUOI FAMIGLIARI, LE SCARPE E LE MINACCE
L’indagato ha poi espresso timore per i suoi famigliari: “Questa faccenda non colpisce solo me ma colpisce la mia famiglia, quella di Marco Poggi. Il giorno in cui sono andato a ritirare il primo avviso io mi sono detto che dovevo andare a casa dai miei a dirgli che ci siamo dentro di nuovo e questo sulla mia famiglia ha un impatto devastante, io so che dietro c’è una famiglia che soffre e spero di arrivare alla parola fine. Mia mamma si incontra con la mamma di Chiara? So che fanno la spesa allo stesso supermercato ma non si frequentano”. Andrea Sempio ha messo in conto dei provvedimenti restrittivi? “Non credo che si arriverà a quel punto, può succedere? Credo di sì, l’ho dovuto mettere in conto, non è una multa ma è un omicidio. Io non credo che si arriverà a quel punto ma ci può essere”.
Andrea Sempio poi chiarisce sull’impronta: “Io ho sempre avuto il 44 e non ho mai avuto le scarpe Frau”. Nuzzi ha concluso dicendo: “Io ho incontrato Sempio qualche mese fa e mi ha raccontato alcune minacce ricevute” e Sempio ha spiegato: “Mi era arrivata una lettera in cui si leggeva che lui è dentro ma noi siamo fuori. Nessun collegamento su Stasi assolutamente ma è una cosa che ti fa pensare: un conto è un commento sui social un conto è una lettera inviata a casa. Un’altra volta abbiamo trovato le luci del cancello girate come se qualcuno avesse tentato di scavalcare il cancello e quando trovi questo capisci che è un qualcosa di reale”.
