Chi è Anna Tsygankova, la stella Dutch National Ballet di Amsterdam, tra le ballerine di Danza con me. "Ogni palco è diverso: alcuni ti abbracciano immediatamente, con altri entri invece..."
Anna Tsygankova: “Non posso definirmi una tipica ballerina russa”
La danza è sempre stata la più grande passione di Anna Tsygankova che a Tuttodanzaweb.it ha raccontato alcuni aneddoti sulla sua carriera. In particolare la ballerina russa si è soffermata quando ha dovuto lasciare la Russia per trasferirsi in Olanda: “lasciata la Russia, ho scoperto immediatamente uno stile meno teatrale che mi permetteva di esprimermi diversamente: un cambiamento drastico. Era come permettere al pubblico di vedere me stessa e i miei sentimenti senza filtri. Sul palco mostro me stessa senza aver paura di non essere abbastanza bella in certi momenti”. La prima ballerina del del Balletto Nazionale olandese ha parlato anche del suo stile dicendo: “sono felice dello stile russo delle mie braccia. In Europa, poi, ho iniziato a usare i miei piedi in modo diverso… e anche loro hanno iniziato a parlare. Ho scoperto che ogni muscolo del mio corpo può parlare. Non posso definirmi una tipica ballerina russa. Nemmeno una ballerina puramente occidentale. Ecco perché mi sento una sintesi fra stili diversi”.
Anna Tsygankova: “l’onestà è più importante del perfezionismo”
Durante la sua lunga e straordinaria carriera, Anna Tsygankova ha interpretato diversi ruoli sul palcoscenico, ma nessuno l’ha più di tanto spaventata. “Ci sono ruoli più impegnativi di altri, ma trasmettono emozione, non paura. Quando si apre il sipario il palco diventa un luogo speciale: sono io che creo il confine fra chi è in scena, il pubblico e la musica. E ogni palco è diverso: alcuni ti abbracciano immediatamente, con altri entri in sintonia più lentamente” ha dichiarato dalle pagine di Tuttodanzaweb.it. Non solo, la ballerina ha anche precisato come la perfezione non sia tutto nella vita come nella danza: “credo l’onestà sia più importante del perfezionismo: dare sempre il massimo, perché anche laddove non c’è perfezione ci siano verità e commozione”.
