Putin elimina Ariston dalla lista delle aziende nazionalizzate, riprende l'attività anche di altre società estere come LG e Hyundai
Ariston riprende il controllo delle attività delle filiali presenti in Russia dopo la revoca della nazionalizzazione imposta da Putin come conseguenza delle sanzioni imposte dai vari paesi per la responsabilità del conflitto in Ucraina. Una decisione che il presidente aveva ufficializzato tramite un decreto dello scorso anno, con il quale aveva stabilito il passaggio immediato di tutte le azioni alla Gazprom, che di fatto aveva assunto la totale gestione della società Ariston Thermo Rus LLC. che produce boiler elettrici e scaldabagno in vari stabilimenti nella regione di Leningrado, con uffici anche a Mosca.
Come hanno riportato varie agenzie di stampa, la clausola della gestione statale è stata revocata lo scorso 25 marzo, producendo così anche l’eliminazione dell’azienda italiana dalla lista di nomi collegati a questa misura che aveva coinvolto anche altre multinazionali europee come Danone, Bosch e Carslberg. La mossa, come hanno commentato molti giornali internazionali, è un chiaro segno dell’avanzamento positivo dei colloqui per la tregua, anche perchè nei giorni scorsi sono arrivate notizie sulla ripresa della produttività anche per altre fabbriche con sede in paesi precedentemente considerati ostili, come ad esempio la Corea del Sud.
Putin revoca controllo statale alle aziende estere, Ariston e LG riprendono la produzione in Russia
Putin elimina le restrizioni imposte alle aziende estere revocando il decreto sulla nazionalizzazione per Ariston ed eliminando dalla lista delle società colpite anche altre società estere che hanno filiali in Russia. Tornano quindi in piena attività gli stabilimenti di produzione di componenti termici del gruppo di Fabriano ma anche altre multinazionali che avevano temporaneamente chiuso a causa della guerra in Ucraina. Tra queste la Sudcoreane Hyundai e LG, che proprio nel paese avevano individuato uno dei canali di distribuzione più importanti, ma che erano state costrette a interrompere qualsiasi rapporto commerciale dopo l’imposizione di sanzioni da parte del governo di Seoul.
Le misure restrittive si stanno quindi allentando in vista dell’accettazione di un accordo di tregua che potrebbe prevedere tra le altre cose anche l’impegno da parte degli Stati Uniti alla revoca dello stop alle importazioni di prodotti russi, principalmente grano e fertilizzanti, ma anche la riabilitazione di sistemi di pagamento bloccati per garantire di nuovo l’accesso ai mercati internazionali.
