Chi è Armanda, mamma del cooperante Alberto Trentini: il 45enne arrestato lo scorso novembre in Venezuela e la sua battaglia per riportarlo a casa

Protagonista con il suo racconto – sicuramente accorato – della puntata odierna di ‘PresaDiretta’, Armanda è la mamma del cooperante Alberto Trentini arrestato lo scorso novembre in Venezuela e sottoposto da quel momento ad un rigidissimo regime di detenzione in completo isolamento con il mondo esterno, i parenti, i legali e anche i consoli italiani: proprio lei per prima ha portato all’attenzione dei media il caso di Alberto Trentini avviando una vera e propria campagna social per chiedere che il governo faccia tutto il possibile per riportare a casa il 45enne nelle migliori condizioni di salute.



Partendo proprio da quello che sappiamo su Alberto Trentini – poi arriveremo anche alla mamma Armanda -, le notizie del cooperante da poco giunto in Venezuela per prestare aiuto alle persone con disabilità si sono perse lo scorso 15 novembre quando è stato arrestato all’aeroporto di Caracas: ad oggi non si sa quali siano le accuse mosse dal governo venezuelano e l’unica (mezza) certezza è che sarebbe nelle mani della famigerata – in virtù dei suoi modi, per così dire, poco ortodossi – divisione di controspionaggio militare delle forze dell’ordine del Venezuela; il tutto – è bene ribadirlo – senza alcun contatto diretto con l’estero.



L’appello della mamma di Alberto Trentini: “Governo faccia tutto il possibile per riportarlo a casa”

Inizialmente la mamma di Alberto Trentini decise di osservare il silenzio stampa chiesto dal governo per facilitare le operazioni di salvataggio del cooperante, ma dopo aver visto che la giustizia stava faticando a procedere verso un concreto obbiettivo ha deciso di esporsi in prima persona per portare la sua battaglia all’attenzione pubblica: a Che tempo che fa, lo scorso febbraio la donna aveva raccontato che aveva deciso di recarsi in Venezuela per “aiutare gli altri” e stare più vicino ad “una ragazza” della quale “si era innamorato”.



Le uniche informazioni certe che la mamma di Alberto Trentini è riuscita ad ottenere dal Venezuela è che godrebbe di una “salute discreta” e avrebbe piano accesso “al farmaco di cui ha bisogno” per l’ipertensione; mentre raccontando che da quando ha perso le sue tracce “il dramma che sto vivendo non mi fa dormire la notte“, aveva esortato il governo a prendere “le decisioni urgenti e necessarie” per riportarlo a casa, mobilitandosi anche sui social per organizzare un digiuno a staffetta con chiunque voglia prenderne parte.