“Arrendetevi o radiamo al suolo Konotop”/ Il sindaco non si arrende: “Combatteremo”

- Alessandro Nidi

Konotop, i russi minacciano il bombardamento e chiedono al sindaco della città ucraina di arrendersi: lui non ci sta e arringa il suo popolo

Russia vs Ucraina terza guerra mondiale profezia Guerra in Ucraina: l'invasione russa (LaPresse, 2022)

“Arrendetevi o raderemo al suolo Konotop”: queste, in soldoni, sono state le parole che la Russia ha rivolto nei confronti della cittadina ubicata nella porzione nordorientale dell’Ucraina, minacciandola pesantemente in caso di mancata resa all’invasione sovietica. A rivelare questo terribile ultimatum è stato lo stesso sindaco di Konotop, Artem Semenikhin, secondo cui le forze russe non hanno lasciato scelta alle autorità locali. O meglio, la scelta c’è, ma è rischiosa, in quanto, come scrive “Kyiv Independent”, se gli abitanti dovessero resistere, la città sarebbe bombardata con l’artiglieria pesante.

Secondo il Centro per le comunicazioni strategiche e la sicurezza delle informazioni dell’Ucraina, gli abitanti di Konotop hanno respinto l’ultimatum. Non solo: il primo cittadino si è reso protagonista di un filmato divenuto virale in rete, nel quale lo si sente asserire alcune frasi d’incitamento. Ecco alcuni stralci del suo discorso: I russi ci hanno dato un ultimatum. Ora, se diamo inizio alla resistenza, distruggeranno la città con l’artiglieria. Personalmente io sono a favore della decisione di combattere, ma decisioni di questo tipo vengono prese tutti insieme, perché l’artiglieria è puntata contro di noi”.

KONOTOP, IL SINDACO NON INTENDE ARRENDERSI ALL’INVASIONE DELLA RUSSIA

Sempre nell’ambito del dialogo improvvisato con i concittadini di Konotop, il sindaco Semenikhin, come riportano i media ucraini che menzionano a loro volta il canale Telegram Konotop live, avrebbe detto esattamente queste frasi: “I russi sono venuti da noi e mi hanno detto di dare la città sotto il loro controllo. Io ho risposto: ‘Vaffanculo! Voi siete gli occupanti!'”.

Una reazione coraggiosa, alla quale i sovietici avrebbero risposto come segue: Non siamo occupanti. Abbiamo un’operazione speciale da compiere”. Insomma, il primo cittadino non intende scendere a patti con il nemico ed è pronto a ingaggiare un combattimento, consapevole dei rischi che questo comporta, ma anche dell’importanza della resistenza e della libertà.







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