Atlantia invia lettera all'UE: "Governo Italia viola leggi, forzati a vendere". E parla di "palese discriminazione" rispetto al trattamento ricevuto da Anas
Nella lettera si fa riferimento anche a Stefano Buffagni, viceministro dello Sviluppo economico, il quale «ha pubblicamente dichiarato che Aspi non può accedere ai prestiti garantiti dallo Stato». Questo conferma secondo Atlantia il «desiderio delle autorità italiane di compromettere la redditività di Aspi, indebolire la società e ridurne il valore a fini politici». Inoltre, accusa il governo di discriminazione visto che l’Anas è stata trattata diversamente dopo il grave crollo del ponte Aulla in Toscana, un incidente «che ha risparmiato vittime soltanto perché avvenuto in periodo di lockdown» su un tratto altrimenti molto trafficato. Non è la prima volta che Atlantia scrive a Bruxelles. Lo aveva fatto il 10 gennaio e il 13 marzo scorso. Il 29 maggio c’è stato un aggiornamento condiviso con la Direzione stabilità finanziaria e dei mercati dei capitali. Stando a quanto riportato da Il Messaggero, la lettera di Atlantia è ora all’esame di diversi commissari Ue tra cui appunto Dombrovskis, ha spiegato il suo portavoce. Ma solitamente i tempi di risposta dell’Europa non sono rapidi.
Secondo fonti governative, citate dal Corriere della Sera, questa iniziativa è considerata come elemento di pressione negoziale nei giorni decisivi sul futuro della stessa società. Non si esclude l’apertura di un’istruttoria per verificare la sussistenza della violazione delle norme Ue avviando in una seconda fase, se le controdeduzioni dei ministeri competenti non fossero adeguate, una procedura d’infrazione con il rischio di una sanzione a carico dell’Italia. Ma è ovviamente prematuro per dirlo. (agg. di Silvana Palazzo)
ATLANTIA, LETTERA A UE “GOVERNO ITALIA VIOLA LEGGI”
Si inasprisce lo scontro fra Atlantia e il governo italiano. E’ di questa mattina la notizia circa una lettera inviata dal gruppo a Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione dell’Unione Europea, accusando lostato del Belpaese di aver violato le normative europee. Nel dettaglio si lamenta il fatto che il decreto Milleproroghe abbia permesso di ridurre in maniera “drammatica”, la compensazione che la stessa Atlantia otterrebbe nel caso in cui avvenisse la revoca anticipata del contratto di Autostrade per l’Italia. Inoltre, viene contestato anche il cambiamento del meccanismo per stabilire i vari pedaggi delle autostrade, accusando poi Roma di forzature per vendere la sua quota di maggioranza in Aspi a Cdp, Cassa Depositi e Prestiti, “ad un valore ridotto creando un danno significativo a migliaia di investitori italiani e stranieri”.
ATLANTIA A UE: “SERVONO INIZIATIVE RAPIDE E DECISE”
Fabio Cerchiai, presidente di Atlantia, e l’amministratore delegato Carlo Bertazzo, sollecitano all’Ue tramite lettera di prendere “iniziative rapide e decise con le autorità italiane per far fronte alla violazione delle norme Ue”, sottolineando come le misure approvate dal governo violino i principi delle legge europea, in particolare quelli che riguardano il rispetto dei contratti e delle economie di libero mercato. La lettera inviata all’Ue da Atlantia arriva come risposta al presidente del consiglio, Giuseppe Conte, che aveva fatto sapere che la vicenda Autostrada per l’Italia deve trovare una soluzione “Ho già detto ai ministri competenti che bisogna chiudere il dossier il prima possibile – le parole di ieri a Fanpage – perché ce lo stiamo trascinando da un po’ di tempo ed è un’incertezza che deve avere termine. La proposta transattiva di Autostrade per l’Italia (circa 2.9 miliardi di euro ndr) non è accettabile da parte del governo, a questo punto il dossier va chiuso”. La sensazione, alla luce della lettera di Atlantia e delle parole di Conte appena elencate, è che la vicenda sia ormai giunta ad un punto di non ritorno.
