Come è morta Aurora Maniscalco? Se l'è domandato anche stamane il programma di Canale 5, Morning News: ecco tutti gli aggiornamenti
Il giallo di Aurora Maniscalco è stato trattato anche oggi da Morning News, con l’analisi di tutto ciò che non sembra tornare in merito alla morte della giovane hostess palermitana, ricordiamo, deceduta dopo un volo dal balcone di casa a Vienna. Secondo le ultime indiscrezioni, dall’autopsia sarebbe emerso che le unghie della povera Aurora fossero staccate, quasi come se avesse tentato di appendersi al parapetto del balcone prima di cadere.
“Non l’ho mai vista mangiarsi le unghie – racconta il padre della giovane vittima – che sappia io no, escludo categoricamente questa ipotesi. Secondo me lei si voleva aggrappare al balcone; tenendo conto anche delle strisciate e del peso del corpo, si saranno strappate le unghie. Si vedono le strisciate delle mani sul balcone, lei, secondo me, si voleva salvare aggrappandosi, poverina”. Il papà di Aurora Maniscalco ha aggiunto: “Loro si erano lasciati, ma lui (riferendosi al fidanzato, ndr) la chiamava per farla tornare e alla fine lei ci è tornata, e a Vienna ha trovato la morte”.
In collegamento con Morning News vi era anche la signora Ninfa, zia di Aurora Maniscalco, che ha spiegato: “Aurora aveva espresso la volontà di cambiare vita, di andare a vivere a Praga, cominciare un corso di tedesco, riprendere a disegnare. Lei era molto ambiziosa, sempre allegra, decisa, quindi non mi stupisce questa sua intenzione di partire e andare via”.
AURORA MANISCALCO, LE PAROLE DEL PAPA’ E DELLA ZIA
Sul dettaglio delle unghie ha aggiunto: “Quando ho saputo le prime indiscrezioni sull’autopsia, ho controllato personalmente il corpo di Aurora: il braccio, queste escoriazioni sul braccio e sul fianco le ho viste con i miei occhi. Mi hanno insospettito, è come se si fosse trattenuta o magari sia stata trascinata. Aveva la mano sinistra socchiusa”.
Un amico di Praga di Aurora Maniscalco ha invece raccontato al talk di Canale 5: “Siamo stati buoni amici, è stata da me a Praga. Aveva lasciato il suo compagno in inverno, si erano presi una pausa, evidentemente c’era stato l’ennesimo litigio. Mi aveva detto che si erano lasciati e che era venuta a Praga per questo. Noi ci eravamo conosciuti a novembre e voleva cambiare un po’ aria. Quando lui la chiamava al telefono, lei andava in un’altra stanza, non restava seduta vicino a me, e lui sapeva come prenderla, sapeva che tasti toccare per farla ritornare con lui. È rimasta da me a Praga un mesetto, poi veniva e ritornava. Il loro rapporto era burrascoso? Un pelino sì. Il fidanzato era geloso di lei? Penso di sì. Lei si è suicidata? Conoscendola, sono rimasto sorpreso, non sembrava una ragazza che si sarebbe suicidata, mai sospettato”.
AURORA MANISCALCO, L’AVVOCATO: “CHIEDEREMO DI RIASCOLTARE LE DUE TESTIMONI”
Infine, le parole dell’avvocato della famiglia, Raffadale: “In seguito all’indagine di questi giorni, in cui i testimoni oculari sono stati smentiti (riferendosi alle due donne a Vienna che inizialmente avrebbero visto Aurora gettarsi di proposito dal balcone, testimonianza poi ritrattata, ndr), ho chiesto di nuovo di sentire queste due testimoni che, come abbiamo scoperto, non sono più oculari. Volevo ringraziare il vostro programma perché siete stati veramente grandi: avete capacità che vanno al di là del normale, e senza di voi non saremmo arrivati dove siamo arrivati”.
Quello di Aurora Maniscalco appare quindi come un vero e proprio giallo, e troppe cose non sembrano combaciare con un gesto volontario. Proprio quei segni lasciati con le mani e le unghie strappate potrebbero rappresentare la chiave della morte, e ci si domanda come mai a Vienna abbiano chiuso il caso in fretta e furia, archiviandolo come suicidio. In Italia, sicuramente, si indagherà in maniera molto più approfondita, e i legali della famiglia di Aurora si stanno muovendo proprio in tale direzione per non lasciare nulla al caso. La sensazione è che nelle prossime settimane possano arrivare aggiornamenti importanti e che qualcuno possa finire sul registro degli indagati.
