Il leader dei Popolari Christian Stocker è il nuovo cancelliere dell'Austria: escluso dal governo il partito di estrema destra FPÖ che ha vinto le elezioni
A sorpresa e dopo cinque lunghissimi mesi di trattative, negoziati e stravolgimenti politici di vario tipo, alla fine l’Austria potrà avere un nuovo cancelliere, ovvero il leader del Partito Popolare ÖVP Christian Stocker che è riuscito a mettere d’accordo tre dei principali partiti escludendo – però – dall’equazione della maggioranza il partito di destra Libertà Austriaca FPÖ che aveva (di fatto) vinto le elezioni senza ottenere un margine tale da garantirle la governabilità: Christian Stocker ha prestato giuramento questa mattina nel corso di un evento nel quale ha raccolto figurativamente il testimone lasciato dall’uscente Alexander Schallenberg, (a sua volta de popolari) davanti al presidente Alexander Van der Bellen.
La nuova coalizione di governo guidata da Christian Stocker sarò la prima composta da tre partiti nella storia dell’Austria dagli anni ’40 a questa parte e sarà composta – appunto – dai popolari di centrodestra dell’ÖVP, dai socialdemocratici di centrosinistra SPÖ e dai centristi del NEOS che già dalle primissime fasi successive al voto popolare avevano avviato un’estenuante trattativa per giungere ad un accordo reso complesso (come spesso accade nelle formazioni tripartitiche) dalle nomine ministeriali che ognuno dei tre partiti avrebbe voluto e potuto esprimere.
Austria: con il giuramento di Christian Stocker a cancelliere viene estromessa dal governo la destra
Insomma, tra una difficoltà e l’altra alla fine in Austria si è giunti ad un accordo sulla prossima formazione che guiderà la maggioranza del governo, ma è interessante notare che di fatto è stato (quasi) completamente ignorato il volere e il voto del popolo: alle urne lo scorso settembre – infatti – ad uscire vincitore con un totale del 28,85% di voti era stato proprio il partito di destra FPÖ, seguito al 26,27% dai popolari ÖVP, poi dai socialdemocratici SPÖ a quota 21,14 per cento, dai centristi NEOS e dai verdi GRÜNE (rispettivamente al 9,14 e all’8,24%).
Fin dalle fasi successive alle elezioni il leader di FPÖ Herbert Kickl aveva provato – senza successo – a trattare un accordo di maggioranza con i popolari, che al contempo avevano avviato trattative con SPÖ e NEOS incappando nelle già citate difficoltà: a gennaio l’ex leader di ÖVP Karl Nehammer si era dimesso proprio a causa delle difficoltà a formare una maggioranza e l’ingresso di Christian Stocker pare aver sbloccato definitivamente il fascicolo chiudendo l’eterna mediazione.