Un bambino di 6 anni uccide la sorellina con un colpo di pistola alla testa mentre erano in casa: è accaduto negli Stati Uniti, genitori denunciati
Un bambino di 6 anni, a Muncie, in Indiana, negli Stati Uniti, ha ucciso la sorellina di un anno più piccola con un colpo di pistola. L’arma carica, come ricostruito da Leggo, era stata lasciata incustodita nella loro abitazione, così il baby killer in un attimo l’ha afferrata e l’ha rivolta alla testa della piccola vittima, poi ha premuto il grilletto. Pensava, probabilmente, che si trattasse di un giocattolo.
A chiamare i soccorsi, dopo avere udito il rumore dello sparo, sono stati i genitori dei due bambini. I sanitari sono immediatamente accorsi nell’abitazione, ma la situazione è apparsa fin da subito gravissima. La piccola era riversa in una pozza di sangue, priva di sensi. È stata immediatamente trasferita all’IU Health Ball Memorial Hospita. I medici tuttavia non hanno potuto fare altro che costatarne il decesso. Il colpo di pistola alla testa è stato fatale. Adesso il padre e la madre sono nei guai.
Bambino di 6 anni uccide sorellina: genitori accusati di negligenza
I genitori del bambino di 6 anni che ha ucciso la sorellina con un colpo di pistola, come riportato da Leggo, sono stati denunciati per negligenza non soltanto per aver mal custodito l’arma ma anche poiché i due figli vivevano in condizioni di indigenza, immersi nella sporcizia. La Polizia ha riferito che la casa era in condizioni non idonee, con spazzatura e feci di animali sul pavimento. Ora l’obiettivo è quello di ricostruire cosa sia accaduto al momento della morte della piccola vittima.
Il padre, Jacob Greyson, dopo l’omicidio è stato ascoltato dalle forze dell’ordine ed ha sostenuto la versione secondo cui il baby killer avrebbe preso una delle due pistole di sua proprietà conservate nella cassaforte presente in casa e l’avrebbe puntata contro la sorella. Anche il diretto interessato ha rivelato di avere trovato la chiave della cassetta di sicurezza nella camera dei genitori e di avere recuperato da sé l’arma, senza che i genitori ne fossero a conoscenza. La versione tuttavia non convince gli inquirenti. Pare, infatti, che l’uomo avesse portato in precedenza il figlio al poligono per insegnargli a sparare.
