Grazie al bonus da 200 euro nel 2025 si può sfruttare lo sconto automatico sulle utenze domestiche, nella fattispecie gas e luce.
Finalmente molti italiani riceveranno un bonus aggiuntivo di 200 euro da spendere nel 2025 per coprire i costi in rialzo sulle utenze domestiche, nella fattispecie per la luce e per il gas. Si attendono soltanto le istruzioni operative per conoscere sia la procedura per far richiesta che il metodo di accredito e assegnazione.
Al momento si suppone che l’incentivo possa prevedere le stesse regole che sono state trascritte per il bonus sociale, finalizzato anch’esso a contrastare i rincari delle utenze domestiche, nonché con uno sconto automatico e diretto sulle bollette.
Bonus 200 euro 2025 con più beneficiari
Il nuovo bonus 200 euro previsto per aiutare i nuclei familiari con un ISEE basso ed erogabile nel 2025, potrebbe prevedere una platea maggiore di beneficiari. Il motivo è legato al fatto che esistono due categorie di chi ne può usufruire: coloro che godono già di uno sconto in bolletta grazie all’incentivo sociale e i soli riservati “ai duecento euro”.
Va chiarito che lo sconto viene garantito automaticamente ai nuclei con un ISEE inferiore a 25.000€, e in base alla composizione del nucleo: 168€ fino ad un massimo di due persone, 219€ per le famiglie con almeno tre o quattro persone, e 241€ per i nuclei più corposi.
Ricordiamo che tra questo bonus e quello sociale vi è una cumulabilità, a patto che i nuclei rispettino l’ISEE previsto: per le famiglie fino a tre componenti il reddito massimo dev’essere di 9.530€, per chi ha 3 figli 15.000€ e 20.000€ qualora ci siano almeno 4 figli.
1,65 Miliardi di euro investiti per le famiglie
Lo Stato sta prevedendo un’uscita economica di 1,65 miliardi di euro a favore dei nuclei familiari che hanno un ISEE più basso di 25.000€. Il bonus può essere incrementato fino a 400€ per quelle situazioni dove il reddito complessivo ammonta fino ad un massimo di 9.530€.
Tra i maggiori responsabili di potenziali nuovi beneficiari c’è il nuovo ISEE che esclude dal calcolo i titoli di Stato, i libretti postali e i buoni, aumentando dunque la possibilità di far rientrare anche chi prima del cambiamento aveva un reddito di 25.000€.
