Bonus affitto 2023, quali sono i contributi che è possibile richiedere e chi può presentare la domanda per ottenere il rimborso del canone di locazione? Ecco cosa c'è da sapere
Ciascun contribuente può usufruire di alcune agevolazioni fiscali per far fronte alle spese di tutti i giorni, ma in particolare alle spese di affitto: che, per molti italiani, costituiscono la maggiore preoccupazione. Ecco come fare per poter scaricare e ottenere il bonus affitto 2023 attraverso la dichiarazione dei redditi e il modello 730.
Bonus affitto 2023: contributi non cumulabili, cosa significa?
In effetti, in un’epoca in cui i tassi di interesse per i mutui sono saliti alle stelle a seguito dell’aumento dell’inflazione e il conseguente aumento dei tassi da parte della Banca Centrale Europea, la ricerca di un immobile in affitto costituisce una priorità per molte famiglie italiane, siano esse costituite da giovani o persone in età.
È possibile ottenere il bonus affitto 2023 attraverso la dichiarazione dei redditi così da ottenere un risparmio sul montante versato per la propria abitazione. Ciò va inserito all’interno del modello 730 e consente di recuperare una parte dell’affitto che varia da un minimo di 150 euro a quasi mille euro per l’anno 2021 che sono stati poi aumentati a 2.000 euro nel 2022.
Naturalmente il risparmio, benché preveda un tetto massimo ottenibile, si basa sul rimborso IRPEF al 19%.
Però non tutti i redditi dei lavoratori italiani sono assoggettati all’Irpef, ad esempio i lavoratori autonomi in regime forfettario non pagano l’IRPEF e quindi non possono detrarre il 19% delle spese sostenute.
Bonus affitto 2023: contributi non cumulabili, cosa significa?
È bene precisare che le detrazioni non possono essere cumulate e quindi il contribuente ha la facoltà di scegliere soltanto quelle più favorevoli. Non sempre dunque è possibile usufruire di tutti i tipi di bonus affitto2023.
Gli inquilini che presentano un basso reddito e hanno un contratto quattro più quattro attraverso la legge 431/1998,posto sono beneficiare di una detrazione di 300 euro se il reddito complessivo è inferiore alla soglia di 15.493,71 oppure di 150 euro se il reddito invece supera questa cifra. Non è possibile recuperare alcuna spesa se il reddito è inferiore a 30.987,41 euro.
I lavoratori che hanno trasferito la propria residenza possono beneficiare di una detrazione di 21,60 euro per i primi tre anni del canone di locazione se il reddito complessivo è inferiore alla soglia minima di 15.493,71, oppure 495,80 euro se il radiato complessivo è compreso tra la soglia minima e i 30.987,41.
I giovani in affitto possono recuperare la quota di 991,60 oppure il 20% con un massimo di 2000 euro per i primi quattro anni di canone di affitto sia reddito complessivo è inferiore a 15.493,71 euro.