Il bonus per l'asilo nido 2025 è stato confermato con un fondo aggiuntivo di quasi 100 milioni, ma ancora non giungono le istruzioni.

Nonostante il bonus l’asilo nido 2025 sia stato confermato dall’ultima Manovra di Bilancio non è ancora data la possibilità di poter inviare la pratica. L’incentivo dipenderà dall’ISEE e dalle effettive esigenze del nucleo familiare potenzialmente beneficiario.

Al momento – dai dati in nostro possesso – sappiamo che il contributo potrebbe raggiungere fino a 3mila euro da destinare al pagamento della retta dell’asilo oppure per cure domiciliari laddove il bambino sia in uno stato di salute preoccupante e grave.



Bonus asilo nido 2025 dalla metà di marzo?

Il bonus asilo nido 2025 è stato confermato nell’ultimo Bilancio, anche se ancora non sono state rese note le istruzioni per inviare la domanda (che si presume avverrà telematicamente e nel mese di marzo).

Il contributo – come accennato – sarà destinato non solo per coprire i costi della retta scolastica, ma anche per eventuali spese sostenute per l’assistenza a domicilio del bambino (che però dovrà dimostrare una patologia clinica e cronica).



Nell’attesa i genitori possono approfittare per richiedere l’ISEE aggiornato così da poter attestare il loro reddito effettivo e accedere al bonus. Oltre alla condizione reddituale è indispensabile che il bambino abbia meno di tre anni e che frequenti già l’asilo (indifferentemente che sia pubblico o privato).

L’eventuale malattia cronica e grave dev’essere comprovata dai documenti medici. Abbiamo già accennato che l’importo del contributo varia in base all’ISEE dichiarato, che mostreremo con una tabella specifica.

ISEE Cifra annuale Rate al mese
Fino ad un massimo di 25.000,99€ 3.000,00€ 10 da 272,73€ e un importo da 272,70€
Da 25.001€ a massimo 40.000€ 2.500,00€ 10 da 227,27€ e un importo da 227,30€
Più di 40.000€ 1.500,00€ 10 rate da 136,37€ e un importo da 136,30€

Come trasmettere la pratica

Stando ai dati scorsi, possiamo supporre che la pratica sarà telematica e potrà essere inoltrata autonomamente al portale INPS (a patto di accedere con l’autenticazione digitale). In alternativa vi sarà sempre la possibilità di contattare il call center dell’ente o rivolgersi ad un patronato.



L’attesa non deve far destare preoccupazione, perché proprio l’INPS nei suoi canali online ha confermato di aver stanziato un fondo e aver aggiunto quasi cento milioni di euro.