Con il taglio e lo stop a diversi bonus edilizi 2025 (come l'incentivo per le caldaie), aumenta la preoccupazione sul rischio d'evasione.

Dopo che il Governo Meloni ha messo un freno ai benefici fiscali sui bonus edilizi 2025, ora la preoccupazione che possa aumentare il lavoro nero e dunque l’evasione, è piuttosto alta. Prima i vantaggi di detrazione, deduzione e maxi sconto, contenevano il rischio di evadere, mentre ora è probabile che avvenga.



Il rischio – che si suppone possa avvenire – è legato al taglio netto sui benefit fiscali precedentemente ammessi nella misura. Il lavoro e i ricavi ottenuti “in nero”, produrrebbero (sia per le aziende che per i clienti stessi), una convenienza finanziaria ben superiore alle misure agevolative attuali.



Il futuro dei bonus edilizi 2025

Con lo stop ai bonus edilizi 2025 è stato già appurato un calo importante dei ricavi del settore, oltre che (come lo ha rapportato la Confederazione Nazionale delle PMI e dell’Artigianato), il taglio voluto dal Governo ha causato una riduzione dei benefici pari ad almeno il 16%.

Per far comprendere le differenze ed avere un quadro più specifico è intervenuto al Sole 24 Ore, il responsabile delle politiche fiscali di CNA, ovvero Claudio Carpentieri, il quale ha dimostrato come ai tempi del Superbonus al 110% il gettito superava i 100 miliardi di euro, mentre con il primo taglio sulle detrazioni il totale è sceso al 16%.



Purtroppo le conseguenze sono un “ritorno al passato”, specificatamente il periodo “pre coronavirus”. Dalle stime della CNA e in base a quanto riportato dal dipartimento delle Finanze, le unità immobiliari complessivamente coinvolte nei lavori sarebbero 10 milioni (tra prime e seconde case, di proprietà ma anche in affitto).

La differenza tra “prime” e “seconde” abitazioni

Come oramai si sa la percentuale applicata alla detrazione fiscale dipende dalla tipologia della casa, infatti se è catalogata come “prima” il benefit rimane alto (al 50%), viceversa scenderebbe di 14 punti percentuali, passando al 36%.

Oltre agli attuali tagli il Governo nel 2025 ha deciso anche di abolire definitivamente l’incentivo per le caldaie, ma soltanto per i dispositivi a combustibile fossile.