Il bonus per gli elettrodomestici 2025 sarebbe dovuto uscire diverso tempo. Ancora oggi però, manca il click day per poterlo approvare.
Anche se il bonus elettrodomestici 2025 è stato inserito nella Gazzetta Ufficiale 12 giorni fa, in realtà ci sono ancora delle criticità importanti, ovvero la mancata pubblicazione del Click Day, delle tempistiche e del funzionamento della piattaforma che erogherà l’aiuto.
Un ritardo significativo (di ben 9 mesi), che complicherà la gestione dell’incentivo. L’ultima manovra di Bilancio prevedeva l’inserimento già a settembre, poi però ciò che è arrivato ufficialmente è stato soltanto il regolamento generale.
Il ritardo del bonus elettrodomestici del 2025
Il bonus elettrodomestici sarebbe già dovuto esserci da questo 2025. Purtroppo però il ritardo ha fatto slittare l’ottenimento del beneficio, mettendo a disagio sia i cittadini che lo aspettano da tempo ma anche gli esercenti aderenti.
Il mercato è in crisi, e i produttori hanno lanciato un appello d’urgenza per affrettare le tempistiche. Purtroppo ancora oggi non c’è traccia del Click Day, e questo significa che si prospetterà un ennesimo ritardo sulla tabella di marcia.

I beneficiari saranno elencati secondo un ordine cronologico in base all’invio dell’istanza e a patto che non finiscano le risorse finanziarie messe a disposizione (50 milioni di euro).
La metodologia ad oggi non è variata, dunque i fortunati otterranno un voucher che implica l’ottenimento di uno sconto in fase di acquisto dal venditore.
Come richiedere il buono sconto
Una volta che il Mimit invierà le linee guida, affiderà la gestione del sito (che accetterà i buoni sconto) ad Invitalia e PagoPa. Gli utenti che saranno approvati, otterranno un codice da presentare direttamente in negozio.
Al venditore verrà – successivamente – riconosciuta la differenza tra quanto ha anticipato come sconto e il prezzo originario.
Con la realizzazione della piattaforma che servirà per gestire il bonus per gli elettrodomestici, il costo totale della manovra corrisponderà a 48 milioni di euro, considerando il vantaggio dell’economia circolare che potrebbe generarsi.
Occorrerà sempre rottamare il vecchio elettrodomestico e comprarne uno tra quelli ammessi in manovra.
