Il bonus mamme 2025 potrebbe cambiar faccia. Ecco le ipotesi e le novità che invece sono concretizzate.
Al momento il bonus mamme 2025 prevede delle regole differenti rispetto a quelle a cui siamo stati abituati fino ad oggi. Cambia il modo per poter far richiesta per l’incentivo, ma potrebbero variare anche gli importi ottenibili.
L’obiettivo del Governo è incentivare il lavoro femminile ma soprattutto agevolare le mamme che hanno un lavoro e allo stesso tempo dovrebbero esser “premiate” con dei benefit economici. Salvo difficoltà finanziarie, Giorgetti starebbe pensando ad una prima soluzione: la super detrazione fiscale.
La nuova faccia per il bonus mamme 2025
Come accennato, il bonus mamme 2025 porta con sé delle novità importanti. Si tratta di variazioni concrete e altre soltanto di ipotesi al fine di agevolare e incentivare la natalità, sempre più penalizzata.
Secondo Il Messaggero la prima proposta riguarderebbe la super detrazione, che varia in base al numero di componenti familiari (più figli si hanno, più si prevedono i benefit). Naturalmente il problema è quasi sempre lo stesso, le poche risorse finanziarie).
In aggiunta la testata giornalistica italiana ha previsto un possibile ampliamento del bonus per l’asilo nido, ipotizzando non solo di estendere l’incentivo a più mamme lavoratrici ma soprattutto di facilitare la richiesta.
Un primo incremento del Consiglio dei Ministri
Il Consiglio dei Ministri in prima istanza ha ampliato il fondo economico, portandolo a 480 milioni di euro (ben 180 milioni di euro in più). Mentre Elvira Calderone, ministra del Lavoro, nel frattempo ipotizza di garantire fino a 40€ al mese per un anno (al momento si pensa non rinnovabile) per almeno 2 figli e con età massima pari a 10 anni.
Per i lavoratori con un contratto a tempo indeterminato gli incentivi restano quelli previsti per l’anno prossimo (2026), mentre per i professionisti, le autonome e chi ha il contratto determinato resterà la somma dei 40€ mensili.
L’opposizione “non ci sta”
L’opposizione ritiene “assurdo” che il Governo Meloni abbia tagliato 13 milioni di euro togliendoli dal Fondo Povertà e per garantire soltanto 40€ al mese per le mamme che hanno 2 o 3 figli.
Secondo Marco Furfaro, nonché deputato, non è un problema legato al favorire la natalità, ma il fatto che le risorse vengano prese da chi ha delle sofferenze economiche.
Si ricorda infine che cambia il modo di far richiesta per il bonus mamme, che va richiesto all’ente stesso e non più al proprio datore di lavoro.