Roma-Inter 2-1: il commento di GIOVANNI PIOLLI sulla partita della settima giornata di Serie A. Per Frank De Boer una sconfitta all'Olimpico ma pure alcuni segnali confortanti
Sconfitta contro la Roma, l’Inter arriva alla sosta per le competizioni nazionali con un bilancio di tre vittorie, due pareggi e due sconfitte. La classifica dice ottavo posto e sette punti dalla capolista. Lasciando da parte i numeri, questo inizio di stagione ha visto i neroazzurri trasformarsi innumerevoli volte. Da sconfitte vergognose, contro il Chievo e soprattutto in Europa League, fino alla grande vittoria contro la Juventus. La domanda è spontanea e scontata, qual è la vera Inter? Dobbiamo credere alla squadra molle e dilettante che gioca in Europa o possiamo pensare che Icardi e compagni siano i leoni che hanno sbranato i campioni in carica a San Siro? È probabile che queste domande se le stia ponendo anche Frank De Boer, alle prese con il rompicapo più difficile della sua breve carriera da allenatore. I numeri ci tornano utili per cominciare a capire un po’ il suo lavoro. Nelle ultime fallimentari stagioni l’Inter ha avuto molti problemi: troppi gol subiti, pochi gol fatti e nessuna identità di gioco. Attualmente l’allenatore olandese sta lavorando bene solo sull’ultima problematica. È indubbio che i neroazzurri, rispetto agli ultimi anni, abbiano maggiormente chiaro come giocare la palla nella metà campo avversaria. Restano da risolvere urgentemente le difficoltà legate alle reti segnate e soprattutto a quelle subite. Attualmente l’Inter è nona per gol segnati e per reti subite. Impietoso il confronto con quelle che dovrebbero essere le avversarie dirette. Una squadra costruita con grandi investimenti, per arrivare tra le prime tre, deve avere più fame e correre il doppio delle antagoniste. Dopo un mese e mezzo di panchina De Boer ha dato un gioco ed un’impostazione chiara ad una squadra che da diverse stagioni non esprimeva null’altro che un gioco casuale basato sulle individualità. Ora è necessario intervenire in fretta e in maniera decisa sulle fasi offensive e difensive. Da ultimo è importante che cambi anche la mentalità. Ogni partita è importante e su ogni pallone bisogna combattere con tutte le forze a disposizione. L’accumularsi di fallimenti dovrebbe bastare da solo per creare motivazione, ma nel caso non basti, è opportuno che qualcuno intervenga. L’organico c’è e il potenziale è alto, bisogna farlo esprimere al meglio e raggiungere velocemente la maturità. Quindici giorni per crescere in ogni reparto, due settimane per lavorare duro, per dimostrare di poter indossare una maglia storica e blasonata come quella neroazzurra.
