Quando si parla di Olimpiadi, un occhio di riguardo va sempre ai record del mondo. Soprattutto in alcune discipline – nuoto e atletica su tutte – l’attesa è quasi più spasmodica per questo che per le vittorie delle medaglie: la curiosità nel vedere quanto in là può spingersi un corpo umano è tanta. Tempo fa, eravamo abituati a non vederli crollare mai, certi primati: il salto di Bob Beamon a Città del Messico 1968, favorito anche dal vento, è durato 23 anni, e tempi fatti registrare da atleti dell’ex Germania dell’Est e dell’Unione Sovietica, peraltro mai privi di sospetti, sono rimasti nelle liste per molti anni. Oggi non è più così: i supercostumi, ad esempio – oggi vietati – hanno avuto il potere di infrangere barriere ritenute inavvicinabili, e più in generale con tecniche di allenamento sempre più sofisticate, e magari anche cronometri decisamente più tecnologici, i record del mondo, olimpici, continentali o nazionali che dir si voglia, sono più alla portata. Naturalmente, non è così per tutti; ma è prassi comune che in ogni edizione dei Giochi ci sia qualche primato che crolla. Nei primi due giorni di gare a Londra, in effetti, sono già stati superati alcuni primati. Nel tiro a volo, ad esempio, l’americana Kimberly Rhode, cinque medaglie olimpiche (tre ori), ha fatto registrare ieri il nuovo limite mondiale con un punteggio di 99/100 nello skeet (c’era in finale la nostra Chiara Cainero, giunta quinta); il record apparteneva alla slovacca Danka Bartekova, giunta terza nella stessa gara di ieri. Si passa poi al nuoto: qui sono stati infranti già tre primati mondiali. La prima a riuscirci è stata la cinese Ye Shiwen: nei 400 misti il nuovo fenomeno del nuoto, 16 anni compiuti il primo marzo scorso, ha abbassato di ben 98 centesimi il record che l’australiana Stephanie Rice aveva stabilito a Pechino 2008. 4’28”43 il crono della Shiwen, che peraltro ha rifilato due secondi e mezzo alla medaglia d’argento, l’americana Elizabeth Beisel. Ieri sera, poi, ben due record sono caduti: Dana Vollmer ha tolto quello dei 100 farfalla a Sarah Sjostrom, svedese che lo deteneva da 3 anni, nuotando, prima donna nella storia, in 55”98. Poi, è stato il turno del sudafricano Cameron Van Den Burgh abbassare il crono dei 100 rana, in una finale nella quale Brendan Hansen è giunto terzo e Kitajima soltanto quinto (settimo Fabio Scozzoli): 58”46 il suo tempo, 12 centesimi più basso di quello dell’australiano Rickard del 2009 (mondiali di Roma). L’impresa più grande, però, l’ha forse realizzata la Corea Del Sud, che lontana dai riflettori e dagli occhi del pubblico (erano le batterie, prima ancora della cerimonia inaugurale), ha stabilito il punteggio record nel tiro con l’arco a squadre: 2087 punti con 16 frecce. All’interno della squadra, l’arciere non vedente Im Dong-Hyun (clicca qui per la scheda dell’atleta) ha migliorato il proprio record personale, facendo segnare un punteggio di 699 con 72 frecce. A livello di record olimpici, ne sono caduti tre, tutti nel nuoto: il cinese Yang Sun ha polverizzato un primato che durava da 12 anni, quello di Ian Thorpe sui 400 stile libero: 3’40”14, contro il 3’40”59 dell’australiano. Poi, la staffetta 4×100 stile libero donne dell’Australia (Coutts, Campbell, Elmslie e Schlanger) si è imposta in 3’33”15, non riuscendo però ad avvicinare il record del mondo delle olandesi (argento). Camille Muffat ha infranto, in 4’01”15, il precedente record olimpico di Federica Pellegrini (a Pechino, in batteria). Infine, uno sguardo ai record italiani: ne sono caduti tre. La 4×100 stile libero donne (Mizzau, Pellegrini, Letrari, Ferraioli) pur non qualificandosi per la finale ha abbassato il tempo nazionale nuotando in 3’39”74. Poi due imprese individuali, entrambe realizzate ieri: Ilaria Bianchi ha ottenuto un ottimo quinto posto nella finale dei 100 metri farfalla, nuotando in 57”27 e abbassando di oltre mezzo secondo il crono da lei stessa fatto registrare un mese prima. Infine, Arianna Barbieri, anche lei meglio di se stessa (un centesimo) con 1’00”27. Nella pagina seguente il riepilogo di tutti i record del mondo, olimpici e nazionali battuti al 30 luglio 2012.
ARCO, prova a squadre: Sud Corea, 2087 punti
Precedente: Sud Corea, 2008
ARCO, individuale: Im Dohn-Yung (Sud Corea), 699 punti (72 frecce)
Precedente: Im Dohn-Yung (Sud Corea), 2008
Kimberly Rhode (USA), 99/100
Precedente: Danka Bartekova (Slovacchia), 2008
Cameron Van Den Burgh (Sudafrica), 58”46
Precedente: Brenton Rickard (Australia), 2009
Dana Vollmer (USA), 55”98
Precedente: Sarah Sjostrom (Svezia), 2009
Ye Shiwen (Cina), 4’28”43
Precedente: Stephanie Rice (Australia), 2008
Australia (Coutts, Campbell, Elmslie, Schlanger), 3’33”15
Precedente: Olanda (Dekker, Kromowidjodjo, Heemskerk, Veldhuis), 2008
Yang Sun (Cina), 3’40”14
Precedente: Ian Thorpe (Australia), 2000
Camille Muffat (Francia), 4’01”45
Precedente: Federica Pellegrini (Italia), 2008
Italia (Mizzau, Pellegrini, Letrari, Ferraioli), 3’39”74
Precedente: Italia (Mizzau, Pellegrini, Buratto, Ferraioli), 2012
Arianna Barbieri, 1’00”27
Precedente: Arianna Barbieri, 2012
Ilaria Bianchi, 57”27
Precedente: Ilaria Bianchi, 2012