Ci ha messo appena 58 minuti Stan Wawrinka per vincere il suo primo incontro alle ATP Finals 2014: il ventinovenne svizzero ha letteralmente passeggiato sul malcapitato Tomas Berdych, infilggendogli un pesantissimo . Wawrinka si porta così in testa al gruppo A in attesa di conoscere il risultato del match tra Novak Djokovic e Marin Cilic, in programma questa sera. Importante anche il punteggio: i soli due game persi sono un grande vantaggio per l’elvetico, al contrario Berdych – che dovrà giocare contro il numero 1 al mondo – rischia tantissimo a meno di una vittoria netta in almeno uno dei due match che gli restano da giocare.
Eccoci arrivati alla seconda giornata delle ATP Finals 2014. Siamo alla O2 Arena di Londra, scenario suggestivo (indoor) per il torneo che chiude ufficialmente la stagione del tennis maschile (a eccezione della finale di Coppa Davis); in palio anche punti pesanti per sistemare la classifica, perchè tra le altre cose resta ancora in sospeso la questione del numero 1 del ranking. Ieri si sono giocati i primi due incontri del gruppo B: vittorie per Kei Nishikori su Andy Murray e per Roger Federer su Milos Raonic, al momento lo svizzero è in testa per il computo dei game (13-7 contro 12-8) ma chiaramente i due si devono ancora sfidare e quindi ogni discorso è rimandato. Oggi dunque il gruppo A: per seguire gli incontri in diretta televisiva dovete andare su Sky Sport 2, che trovate al canale 202 del satellite, con la squadra capitanata da Elena Pero a commentare gli incontri con il commento tecnico di Laura Golarsa e Paolo Bertolucci. Lo streaming video è garantito a tutti gli abbonati al pacchetto Sport grazie a Sky Go, applicazione attivabile su PC, tablet e smartphone. Non mancheranno poi gli aggiornamenti in tempo reale da parte del sito ufficiale del torneo (www.barclaysatpworldtourfinals.com) tramite il live score, mentre se siete appassionati di social potete consultare i profili ufficiali del circuito di tennis maschile che sono facebook.com/ATPWorldTour e, su Twitter, @ATPWorldTour. Si inizia alle ore 15 italiane, le 14 nel Regno Unito: Stanislas Wawrinka-Tomas Berdych apre ufficialmente le danze. Lo svizzero ha avuto una prima parte di stagione fantastica: ha vinto gli Australian Open spezzando il dominio dei Big Four negli Slam che durava da Melbourne 2010, poi si è ripetuto al Master 1000 di Montecarlo. E poi calato, ma non così tanto da non qualificarsi (lo scorso anno arrivò in semifinale allesordio). Affronta il ceco Berdych, che non è mai riuscito a imporsi in un grande torneo (solo a Parigi-Bercy, mai ormai nove anni fa) però da cinque anni è presente al Master, a riprova di una costanza di rendimento che hanno davvero in pochi. I precedenti sono 9-5 per Wawrinka, che si è imposto negli ultimi quattro (comprese due sfide nei Major, soprattutto la semifinale in Australia); Berdych aveva vinto in Coppa Davis un anno fa riprendendosi un successo che gli mancava dal 2009. In serata, non prima delle 21 italiane, un interessantissimo Novak Djokovic-Marin Cilic: intanto un derby serbo-croato (anche se Cilic è bosniaco come nascita, e legatissimo alla sua Medjugorje), ma qui non cè animosità perchè i due sono grandi amici. Di Nole sappiamo tutto, la recente vittoria a Parigi-Bercy (ventesimo Master 1000 in carriera) gli ha consentito di scavare un altro solco rispetto a Federer e lo ha avvicinato al terzo anno negli ultimi quattro da chiudere al numero 1 del ranking; questanno ha anche rivinto uno Slam (Wimbledon, peraltro) che gli mancava dagli Australian Open 2013 (nel frattempo aveva perso tre finali), si è sposato ed è diventato padre, superando anche un’estate non troppo entusiasmante (flop a Toronto e Cincinnati, fuori in semifinale a Flushing Meadows). Cilic è il trionfatore degli Us Open, il suo primo grande successo in carriera; è tornato in alto ed esploso dopo un 2013 difficile e dà la sensazione di poter battere chiunque se mentalmente preparato, anche se dopo New York non è stato trascendentale (ma ha vinto a Mosca). I precedenti però gli danno poche chance: 10-0 Djokovic, tre in stagione dove il croato quantomeno gli ha portato via quattro set e nei quarti di Wimbledon è andato vicinissimo a batterlo (era avanti 2-1). (Claudio Franceschini)