È morta ieri, all’età di 90 anni, Alice Coachman Davis, che è stata la prima atleta di colore a vincere una medaglia d’oro alle Olimpiadi. Un evento che fu storico non solo dal punto di vista sportivo: l’atleta statunitense s’impose nella specialità del salto in alto, realizzando ai Giochi di Londra 1948, la misura di 1,68 metri che le fece portare a casa la medaglia d’oro per gli Usa. La ex atleta è morta ieri per un arresto cardiaco. Era nata ad Albany, in Georgia, il 9 novembre 1923. Divenne famosa appunto durante i Giochi Olimpici di Londra nel 1948, battendo il record olimpico per precedere la britannica Dorothy Tyler (medaglia d’argento) e la francese Micheline Ostermeyer, terza. Aveva in seguito creato una fondazione per aiutare e sostenere i giovani atleti. Nel 1996 ricevette il titolo di una tra i cento atleti olimpionici della storia, ai Giochi Olimpici di Atlanta. Adesso una scuola è stata intitolata all’atleta, che nella vita fece l’insegnante dopo il ritiro dall’attività agonistica. Aveva nove fratelli e da piccola, all’età di dieci anni, i genitori le negarono la possibilità di fare sport e lei improvvisò i suoi allenamenti per strada con oggetti di fortuna, correndo a piedi nudi su strade sporche di immondizia. Dovette aspettare di frequentare il liceo per poter realizzare il suo sogno. Hanry E.Lash si accorse del suo talento e iniziò a farla allenare. Vinse così una borsa di studio all’età di 16 anni, nel 1939. E i suoi genitori da quel momento assecondarono i suoi sogni di atleta. Dominò le competizioni sportive, diventando nel 1946 campionessa nazionale. E mentre era all’apice della sua forma sportiva, a causa della Seconda Guerra Mondiale, non potè partecipare ai Giochi Olimpici nel periodo dal 1940 al 1944, perché furono annullati. La giovane donna si rifarà a Londra nel 1948. (Serena Marotta)