INTERNAZIONALI D’ITALIA 2015/ Roma news, il bilancio del torneo maschile: Djokovic senza rivali, Federer rinato, azzurro spento (tennis)

- La Redazione

Novak Djokovic ha vinto gli Internazionali d'Italia 2015: finale dominata contro Federer, quarto titolo a Roma e numero 53 in una stagione fino a qui vissuta da assoluto dominatore

Djokovic_arancione_Roma Foto Infophoto

Novak Djokovic, ancora e sempre Novak Djokovic. Il serbo vince per la quarta volta gli Internazionali dItalia, facendo il bis con il titolo dello scorso anno, e porta a casa il quinto titolo del 2015. Che è il numero 53 della carriera: i numeri sono certo impressionanti ma se paragonati a quelli di altri giocatori (Nadal ne ha 64) possono essere considerati normali. Ma Djokovic oggi è ingiocabile per tutti: rientrava dalla pausa forzata per un problema al polso ed è arrivato al titolo di Roma con un crescendo pazzesco, incontrando difficoltà sulla sua strada (i set persi contro Almagro e Bellucci, e anche contro Nishikori) ma poi dominando la finale contro uno dei tennisti più forti della storia. 

Djokovic ha vinto quattro dei cinque Master 1000 stagionali: quello che non ha messo in bacheca non lo ha giocato, e siccome tre di questi titoli sono arrivati sulla terra cè ampio materiale per far rabbrividire tutti i potenziali avversari al Roland Garros. Il numero 1 del mondo è pronto per mettere le mani sullunico Slam che ancora gli manca; che abbia vinto solo 8 Major in carriera appare una nota stonata, ed è infatti lunica macchia da ripulire. Ma è un dato di fatto che Djokovic sia oggi il numero 1, non solo e non immediatamente per il freddo ranking ma per quello che si vede in campo. 

Dagli Internazionali dItalia 2015 esce vincitore anche Roger Federer. Daccordo, in finale è evaporato quando Djokovic gli ha cancellato la palla break nel primo set; ma lo svizzero due anni fa era sulla soglia di un onorevole ritiro, non vinceva più e appariva sfiduciato. Si è messo nelle mani di Stefan Edberg, ha rivisto qualcosa nel suo gioco, ha migliorato fisicamente ed eccoci: lavversario più accreditato per contrastare il numero 1 è lui, che un tempo dominava e oggi guarda stravincere un altro ma, siamo certi, si diverte quanto prima e forse anche di più. Perchè ora cè chi lo mette in discussione. 

A uscire distrutto da Roma è Rafa Nadal. Poverino: fa quasi pena a vederlo ciondolare per il campo, distrutto e umiliato da uno Stan Wawrinka che due anni fa avrebbe cancellato in unora e mezza. Oggi Rafa è quello che era Federer nel 2013: un giocatore che il fisico non accompagna più, e se il tuo corpo non risponde la mente va altrettanto per conto suo. A differenza di Roger, lo spagnolo ha nei muscoli e nella forma fisica il suo principale asso nella manica; a differenza del Re ha già ammesso di avere un paio di anni di tennis nelle corde, e poi stop. Anche per questo sorgono dubbi su quello che sarà in grado di fare da qui in avanti, il Roland Garros (sarebbe il decimo) resta il grande obiettivo del 2015 ma questo Nadal potrebbe fare flop nei primi turni. Dipende dal tabellone.

Gli Internazionali d’Italia 2015 ci dicono soprattutto un’altra cosa: ancora oggi i grandi outsider, le nuove leve, la generazione che deve mettere da parte gradualmente i big di oggi non si vede. Milos Raonic, oggi il più pronto, non era a Roma per operarsi al piede; Grigor Dimitrov, il più talentuoso del lotto, ha perso dal nostro Fognini rimandando ancora l’esame di laurea; Dominic Thiem ci sa fare e lo troveremo presto a dare tanto fastidio, ma al momento è ancora troppo ondivago. Come i Nishikori e i Cilic: talento e forza, savoir faire ed esperienza, ma quando conta due volte su tre non tengono il confronto. Come Stan Wawrinka: a novembre stava per far fuori Federer dal Master, a maggio dell’anno seguente ci è finito triturato. 

Gli italiani hanno fatto fiasco, ma era comprensibile: il tennis azzurro al maschile risente ancora della mancanza di veri talenti, con quello che abbiamo ci arrabattiamo e Fabio Fognini ci ha nuovamente mostrato che può vincere contro chiunque e perdere contro chiunque. Il Tomas Berdych terraiolo era battibile; Fabio ci è andato vicino, non ce l’ha fatta e ci può stare ma in tasca non ha mai l’euro intero. Non è certo con i Luca Vanni e i Simone Bolelli, bravissimi soprattutto in questi mesi ma già alla soglia dei 30 anni, che possiamo ricostruire; speriamo allora di farlo con Matteo Donati, bravissimo a superare il primo turno contro Giraldo, e con la coppia Filippo Baldi-Gianlugi Quinzi che però dovrebbe iniziare a confrontarsi regolarmente con i migliori. Li aspettiamo.

(Claudio Franceschini)





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