E’ andata in scena la finale del salto in alto femminile all’1.30, ora italiana, per le Olimpiadi di Rio 2016. Ha vinto la medaglia d’oro la spagnola Ruth Beitia che ha davvero mostrato grande talento e intelligenza nella gestione delle risorse a sua disposizione. L’argento invece se l’assicura la bulga Mirela Demireva anche lei autrice di una performance davvero di alto livello. Il bronzo infine lo porta a casa la croata Blanka Vlasic. Per l’azzurra Alessia Trost, che si sperava potesse arrivare sul podio, arriva invece purtroppo ”solo” un quinto posto dietro anche alla statunitense Chaunté Lowe. Ancora peggio invece l’altra italiana Desirée Rossit che si posiziona sedicesima. Ecco l’ordine di arrivo finale: Ruth Beitia (Spagna), Mirela Demireva (Bulgaria), Blanka Vlasic (Croazia), Chaunte Lowe (Usa), Alessia Troest (Italia), Levern Spencer (Santa Lucia), Marie-Laurence Jungfleisch (Germania), Sofie Skoog (Svezia), Kamila Licwinko (Polonia), Iryna Herashchenko (Ucraina), Morgan Lake (Gran Bretagna), Inika McPherson (Usa), Vashti Cunnigham (Usa), Airine Palsyte (LKituania), Svetlana Radzivil (Uzbekistan), Desirée Rossit (Italia), Alyxandria Treasure (Canada).
E in programma per oggi 21 agosto alle ore 1.30 della notte lattesa finale della prova di atletica leggera del salto in alto femminile alle Olimpiadi di Ri0 2016, dove saranno ben due le atlete azzurre che proveranno a issare sul gradino più alto del podio la bandiera dellItalia, e cioè Desiree Rossit e Alessia Trost. Una finale il cui pronostico era e resta molto aperto, con forse la statunitense Chauntè Lowe e la croata Blanka Vlasic che meritano qualche cosa in più. Per quanto riguarda le misure saltate prima di questa olimpiade di Rio 2016 anche lazzurra Trost potrebbe essere inserita nel novero delle pretendenti alle medaglie, ma questa per lei è stata una stagione molto difficile e quindi potrebbe non essere in grado di arrivare intorno ai 2 metri, quota che dovrebbe essere sufficiente per le medaglie. Le atlete sono state suddivise in due gruppi per la qualificazione, posta a 1,94 metri, e solamente in sei hanno superato questa misura senza commettere errori nel corso della gara.
Oltre alla Lowe ed alla Vlasic ci sono riuscite la portacolori di Santa Lucia, Levern Spencer, laltra statunitense, McPherson, la spagnola Ruth Betia, e la rappresentante dellUzbekistan, la Radzivil. Le altre atlete ammesse alla finale, in tutto 17. sono la lituana Airine Palyte, la svedese Sofie Skoog, lucraina Iryna Heraschhenko, la bulgara Mirela Demireva, la canadese Alyxandria Treasure, la polacca Kamila Licwinko, la tedesca Marie-Laurence Jungfleisch, la statunitense Vashti Cunningham e la britannica Morgan Lake. Una delle eliminate che potevano dire qualcosa nella finale, ma evidentemente non era in condizione, era la seconda croata, la Simic. Una finale che si preannuncia molto lunga e faticosa, vista appunto la presenza in pedana di 17 atlete e questo potrebbe anche stravolgere le gerarchie.
Le due italiane erano divise nei gruppi di qualificazione A e B, con la Trost che ha superato alla prima prova sia 1.80 che 1.85 poi ha commesso un errore a quota 1.89 per poi passare alla prima le due quote successive, 1.92 e 1.94, ottenendo la qualificazione. Per la Rossit il percorso è stato più complesso in quanto sia alla quota di 1,89 che alla quota di qualificazione, 1.94 è dovuta ricorrere alla terza ed ultima prova, avendo fatto vedere qualche problema con la rincorsa che si spera sia stato risolto in previsione della finale. Per lItalia si tratta di un ottimo risultato in quanto le due saltatrici hanno tutta la carriera davanti, con i loro 22 e 23 anni di età. Entrambe provengono dal Friuli ed in diverse occasioni si allenano insieme, ed hanno tanta carica, sapendo che una volta in finale tutto si azzera e si ricomincia da capo.
La specialità del salto in alto femminile per lItalia è tutta nel nome di Sara Simeoni, che è stata capace di vincere ledizione dei giochi di Mosca nel 1980 ed arrivare seconda alledizione successiva, quella di Los Angeles 1984. La Simeoni è stata anche la prima atleta a vincere con lesecuzione del salto stile “Fosbury flop”, che lamericani aveva inventato pochi anni prima. La prima medaglia doro della storia di questa specialità fu aggiudicata nelledizione 1928, e fu vinta da una canadese, Ethel Catherwood, davanti allolandese Carolina Gisolf ed allamericana Mildred Wiley. Nel 1932 prima vittoria per gli USA con Jean Shiley , davanti alla connazionale Babe Didrikson, e ad una canadese, Eva Dawes. A Berlino, nel 1936, vittoria per Ibolya Csák dellUngheria, davanti alla britannica Dorothy Odam, ed alla tedesca Elfriede Kaun. Nelledizione del 1948 1Alice Coachman, americana, vince loro precedendo la britannica Dorothy Tyler-Odam e la francese Micheline Ostermeyer. A seguire le vittorie di Esther Brand, sudafricana, nel 1952, Mildred McDaniel, per gli stati Uniti, nel 1956, poi la doppietta della rumena Jolanda Balas che si aggiudicò l0edizione romana nel 1960 e quella di Tokio nel 1964. In Messico, nel 1968, fu la volta di Miloslava Rezková-Hubnerová della Cecoslovacchia, davanti alle russe Antonina Okorokova e Valentina Kozyr. Nelle successive edizioni dominio delle tedesche, con leccezione di Sara Simeoni nel 1980: nel 1972, a Monaco, vittoria per Ulrike Meyfarth, nel 1976 per Rosi Ackermann e nel 1984, a distanza di 12 anni, ancora della Mayfarth. Gli Stati Uniti tornano sul gradino più alto del podio nel 1988 con Louise Ritter, davanti alla bulgara Kostadinova ed alla russa Bykova. Quattro anni dopo, a Barcellona, nel 199e, vittoria tedesca con Heike Henkel, poi nel 1996, la medaglia doro va alla Kostadinova. Nelle edizioni di questo secolo, vittoria per Yelena Yelesina nel 2000, davanti alla sudafricana Hestrie Cloete Storbeck ed alla svedese Kaisa Bergquist, successo per unaltra russa, Yelena Slesarenko, sempre davanti alla sudafricana Hestrie Cloete Storbeck, ed alla ucraina Viktoriya Styopina. La belga Tia Hellebaut vince a Pechino nel 2008, davanti alla croata Blanka Vlasic ed alla russa Anna Chicherova, che si migliora a Londra 2012 dove si prende la medaglia doro davanti a una statunitense, Brigetta Barrett ed alla connazionale Svetlana Shkolina.
Per la Snai la favorita per loro è la statunitense Lowe, quotata a 3,50, ma molto vicina è la spagnola Betia, con una quota di 4, mentre la Blasic viene data a 5. Per quanto riguarda le italiane vengono ritenute due “outsider”, con la Trost quotata a 25 e la Rossit a 33. Ricordiamo che la finale della prova di atletica del salto in alto femminile con le nostre Desiree Rossit e Alessia Trost alle Olimpiadi di Rio 2016 sarà trasmessa in diretta tv dalla Rai: è infatti ormai noto che la tv di stato italiana ha acquistato lesclusività dei diritti di trasmissione degli eventi olimpici brasiliani, ai quali ha riservato ben tre canali del proprio bouquet, ovvero Rai Due, Raisport 1 e Raisport 2, disponibili ai canali 2, 57 e 58 del digitale terrestre. Ricordiamo inoltre che la Rai ha messo a disposizione sul proprio portale www.rai,tv, anche lo streaming video degli appuntamenti trasmessi.