Arrivano buone notizie sulle condizioni di salute di Pelè, con la leggenda brasiliana colpita da tetania e febbre alta: O Rei è stato ricoverato in ospedale a Parigi ma, secondo quanto riporta Fox Sports, le sue condizioni non sono gravi. Colpito da spasmi, il tre volte campione del mondo è stato costretto a ricorrere al ricovero per motivi precauzionali. La prognosi non è riservata ma i medici «consigliano prudenza» anche per i recenti problemi di salute accusati da Pelè. Il mondo del calcio è al suo fianco e prega per un suo miglioramento nel corso delle prossime ore, ma famiglia e amici possono tirare un sospiro di salute: le sue condizioni sono sotto controllo. Attesi dunque aggiornamenti nel corso delle prossime ore sulle condizioni dell’ex Santos: forza O Rei! (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
PELE’ RICOVERATO D’URGENZA A PARIGI
Edson Arantes do Nascimento, per tutti però Pelè, è stato ricoverato d’urgenza a Parigi dopo una notte di febbre, spasmi e crisi respiratoria: il Brasile e l’intero mondo del calcio in ansia per le condizioni di salute di O Rei, uno dei più grandi calciatori della storia con più di 1300 gol segnati e due mondiali conquistati (1958 e 1970), anche se dalle prime notizie filtrate dalla Francia il 78enne brasiliano originario del Minais Gerais non sembra rischiare la vita. Poche ore fa Pelè era stato visto in pubblico per un incontro benefico con l’attaccante del Psg Kylian Mbappè ed era apparso in buona forma, sempre molto simpatico e con battuta pronta e con la lingua assai più lunga di quando silenziosamente in campo segnava più di due gol a partita. Sebbene uno dei suoi detrattori storici, Romario, ricorda sempre di lui «è un poeta quando sta zitto», Pelè una volta appese le scarpette al chiodo ha fatto sempre parlare di sé rappresentando un punto di riferimento (e un brand) del calcio mondiale. Per questo motivo dopo la notizia del ricovero, le ansie dal Brasile si sono allargate a macchia d’olio temendo il peggio specie per quanto già avvenuti negli ultimi anni.
IL RICOVERO E UN PAESE IN ANSIA
Per le sue non perfette condizioni di salute aveva dovuto rinunciare alla cerimonia di accensione della torcia olimpica a Rio durante le Olimpiadi del 2016, ma poi si riprese alla grande, proprio come avvenuto nel novembre 2014 quando Pelè era stato messo in terapia intensiva dopo una grave infezione del tratto urinario che lo aveva costretto alla dialisi. «Il re resta sempre il re» aveva spiegato solo ieri sera il fenomenale e forse possibile suo “erede” Mbappé: secondo quanto riporta Rmc Sport, la diagnosi parla di “tetania”, patologia nota anche come “spasmofilia” e «consiste nella presenza di ipereccitabilità dei nervi periferici con contrazioni volontarie o involontarie dei muscoli. Simtomi molto simili a quelli della cosiddetta “sindrome di Isaac”». Simbolo del calcio mondiale, campione di due generazioni, assieme a Maradona rappresenta forse il meglio possibile mai partorito su un campo di calcio: per capire però quanto il Brasile in particolare sia legato alla sua “divinità” occorre sempre ricordare cosa avvenne il 19 novembre 1969 sui principali quotidiani brasiliani. Era il giorno dell’Apollo 12, il ritorno dell’uomo sulla luna dopo l’impresa di Armstrong qualche mese prima: ma soprattutto era il giorno in cui Pelè segnò il suo millesimo gol, al Maracanà contro il Vasco da Gama. Il titolo, il giorno dopo, fu storico: «uomo sulla Luna? Già visto. Il millesimo gol di Pelè, mai visto. A Lua, O Gol».