Come da ampia previsione, l’Italia supera l’Algeria con il punteggio di 3-0 (25-11, 25-12, 25-17), sbrigano la pratica in poco più di un’ora e si portano a 12 punti nel girone, alla pari con la Russia che ha un rapporto set vinti/set persi migliore e quindi sulla carta sarebbe prima; ma non conta nulla, perchè domenica pomeriggio c’è lo scontro diretto per stabilire chi vincerà il gruppo A. Significherebbe, intanto, evitare di incrociare gli Stati Uniti fino alla finale, e non è cosa da poco perchè il sestetto di McCutcheon fa paura per come sta giocando, per la presenza di fenomeni come Hooker, Akinradewo e Larson e per la solidità che da un anno almeno fa vedere in giro per il mondo; in più, vorrebbe anche dire, magari, evitare di giocare contro la Cina nei quarti di finale, perchè Hui, Zhang, Wang, Yang lette e pronunciate così sembrano un fastidioso scioglilingua, ma in realtà sono i punti di forza della squadra asiatica che è veramente molto tignosa. C’è da dire che il primo posto nel girone, per contro, potrebbe essere il lasciapassare per la sfida contro il Brasile di Zé Roberto, e qui ci dispiacerebbe se fosse così, ma è vero che le verdeoro non sono nemmeno lontanamente quelle che hanno trionfato a Pechino e che hanno dominato in lungo e in largo per anni. Del lotto delle favorite, al momento sono le più abbordabili. Naturalmente speriamo in Corea del Sud o Turchia, ma intanto abbiamo la Russia nel primo vero test importante di queste Olimpiadi, e allora ben venga l’occasione per non staccare mentalmente la spina in vista dei quarti di finale. Sulla partita di questa sera c’è poco da dire: l’avversario, campione d’Africa e 16esimo nel ranking mondiale, era modesto, e si sapeva. Barbolini ne ha approfittato per lasciare a riposo Leo Lo Bianco, concedere la platea a un’attenta Rondon e per scaldare anche Piccinini e Caterina Bosetti nel terzo set, dando fiato al contempo alla maggiore delle sorelle varesine e a Carolina Costagrande. L’Algeria ci ha messo paura, se così si può dire, in avvio di ogni singolo set (addirittura 0-3 nel terzo) grazie all’ottima prova di Zohra Bensalem e a una difesa che via via si è fatta più precisa incidendo anche sulle scelte in attacco. In ombra Boukhima, di solito mina vagante da tenere d’occhio, le biancoverdi hanno giocato con il sorriso sulle labbra, sapendo che la vittoria non sarebbe mai potuta arrivare, e quindi dal punto di vista mentale hanno potuto crearci dei piccoli disturbi. Per le azzurre molto bene Arrighetti, ottima Del Core che è risultata la top scorer, rientro ok per Francesca Piccinini che ha chiuso il terzo set con 8 punti. Test ingiudicabile, ma bella sgambata in vista di domenica: con la Russia, cominceremo a capire se davvero siamo da medaglia.
Croce (L), Rondon 3, De Gennaro, Barazza, C. Bosetti 3, Piccinini 8, Arrighetti 10, Del Core 13, L. Bosetti 5, Gioli 9, Costagrande 8. All. Barbolini
Hennaoui 1, Khamtache 1, Bensalem 13, Boukhima 3, Mansouri (L), Oulmou 9, Aissou 1, Bourihane. All. Strumilo