Il maestro e l’allievo, potremmo intitolarla così questa bella storia di sport. Mike D’Antoni, un tempo leader della Milano del basket da giocatore, ora è allenatore della squadra più famosa al mondo, i Los Angeles Lakers. Le prime 3 partite le ha vinte tutte, ma solo la notte appena passata si è ufficialmente seduto in panchina, battendo i Brooklyn Nets (95-90 il punteggio finale). Il record dei gialloviola è passato da 1-4 con Mike Brown a 6-5: segno evidente di come il progetto Brown non fosse stato digerito dai giocatori. Kobe Bryant nell’incontro con i Brooklyn ha messo a segno gli ultimi 8 punti per i Lakers e ha finito a quota 25; 22 e 15 rimbalzi per Dwight Howard, 17, 11 rimbalzi e 7 assist per Pau Gasol. E’ iniziata bene l’avventura di D’Antoni; e parlando del maestro e dell’allievo non possiamo che riferirci a Dan Peterson, colui che come allenatore ha creato il mito di D’Antoni come giocatore a Milano e come leader di quella squadra fantastica degli anni ’80. Ora D’Antoni sembra aver imparato tutti gli insegnamenti di Dan ed è diventato il tecnico di una squadra che somma 16 titoli NBA. Abbiamo sentito proprio Dan Peterson per un giudizio su Mike D’Antoni. Eccolo in questa intervista esclusiva rilasciata a ilsussidiario.net.
D’Antoni allenatore dei Lakers: se l’aspettava? C’erano diverse soluzioni fino a un mese fa, anche quella che tornasse Phil Jackson. Poi hanno scelto Mike. Sinceramente non ero così sicuro che scegliessero lui.
Potrà portare questa squadra al successo nel campionato Nba? Il campionato Nba è lungo, ma Mike ha iniziato bene vincendo le prime 3 partite. Ci sono tutte le prospettive perchè porti i Lakers anche fino al titolo.
Allenatore di una delle migliori squadre NBA: si poteva prevedere quando era lei ad allenarlo? Mike ha dimostrato a Milano soprattutto di essere una grande persona, un grande uomo oltre che un grande giocatore. Per questo i tifosi si ricordano ancora di lui. Un suo merito innegabile.
Su cosa dovrà lavorare soprattutto? Questo dovrà saperlo soprattutto lui, certo la squadra è rimasta molto contenta del suo arrivo e questa non è una cosa da poco.
Con Bryant le cose saranno più facili? Kobe ha sempre garantito un rendimento pari al suo valore; in più, anche lui si è detto entusiasta del nuovo arrivo in panchina. Un valore aggiunto.
Pregi e difetti di D’Antoni allenatore? Difetti ne vedo pochi, come pregi ha quello di avere feeling con la squadra naturalmente. Ha la capacità di saper entrare nella partita, da bordo campo. Vuole che i giocatori poi tirino entro 7 secondi, ha idee rivoluzionarie che fanno bene al basket americano.
Cosa ha imparato Mike D’Antoni da Dan Peterson?
Non voglio essere presuntuoso e attribuirmi meriti che non ho; di certo Milano, guidata da Mike, nei playoff del triennio 1985-1987 ha viaggiato a 90 punti di media, un record incredibile di una squadra che ha fatto grandi cose in quegli anni.
Vi siete sentiti ultimamente? Mike mi aveva mandato un’email quando era stato esonerato dai New York Knicks; io gli avevo risposto. Adesso non ho voluto disturbarlo e pensare come tanti hanno fatto in Italia che fosse un mio giocattolino. Se lui mi chiamerà certamente gli risponderò con tanto piacere.
Andrà a vedere i Lakers allo Staples Center? Non è cosa semplice, ma se SportItalia mi manderà a fare qualche servizio su una partita dei Lakers sarò ben felice di andare a vedere giocare questa grande squadra.
(Franco Vittadini)