Le sue cifre in regular season: 4,8 punti, 1,9 rimbalzi, 3 assist. Le sue cifre nelle ultime due gare delle finali NBA: 14,5 punti, 5 rimbalzi, 2,5 assist. Matthew Dellavedova è il giocatore del momento: se i Cleveland Cavaliers sono in vantaggio 2-1 sui Golden State Warriors nella serie che assegna il titolo lo devono soprattutto ad un mostruoso LeBron James, ma anche all’apporto dell’australiano. Che è finito in ospedale, ricoverato per… crampi. E’ la classica storia americana: ricordate la Linsanity, ovverosia i giorni sensazionali di Jeremy Lin a New York?
Ecco: nel frattempo il playmaker è finito ai Los Angeles Lakers e caduto nel dimenticatoio, ma ci sta. Quei momenti al Madison Square Garden furono pazzeschi, come lo sono questi per Dellavedova. Solo che lì era regular season, questa è la finale playoff. Matthew Dellavedova è arrivato a Cleveland nel 2013; arrivava dalla Saint Mary’s Gale, college australiano, dove ha vinto di tutto; una stella nel suo Paese, un totale sconosciuto in NBA. I Cavs lo hanno fatto partecipare alla Summer League di Las Vegas e lo hanno messo sotto contratto; nella prima stagione è stato una comparsa, ma Cleveland perdeva partite su partite e la cosa non si è troppo notata. Quest’anno David Blatt lo ha fatto diventare il playmaker di riserva, alle spalle di Kyrie Irving; il buon Matt ci ha sempre messo tantissimo impegno e dedizione, ma correva voce che LeBron James a un certo punto della stagione (cioè la finestra di mercato di febbraio) si fosse recato presso la dirigenza a “consigliare” uno scambio che portasse alla causa un giocatore più funzionale e pronto, e che allontanasse l’australiano. Sappiamo com’è finita: Dellavedova è rimasto in Ohio, Irving si è infortunato in gara-1 e Matt è stato lanciato come titolare. Diventando imprescindibile (20 punti in gara-3), e meritandosi addirittura i complimenti e gli “high five” di LeBron James, che praticamente non gli parlava e invece adesso lo elogia in conferenza stampa davanti al mondo intero. A conferma dei suoi sforzi, il fatto che dopo gara-3 (vinta 96-91) l’australiano è stato ricoverato in ospedale per acutissimi crampi in tutte le zone del campo. Pare che potesse camminare sulle sue gambe, ma i Cavs ci hanno voluto vedere chiaro. Non sia mai che, dopo Irving e Kevin Love, debbano perdere anche il loro talismano…
(Claudio Franceschini)