La finale playoff di basket serie A2 si allunga alla quinta partita; Torino passa ad Agrigento in gara 4 con qualche brivido nel finale, e porta la serie che garantisce la promozione di nuovo al PalaRuffini, dove la gara decisiva andrà in scena mercoledì sera. Per la formazione di Ciani, che aveva conquistato la possibilità di giocarsi il match-ball sul parquet di casa, una sconfitta che lascia l’amaro in bocca. il risultato finale a favore della Manital Torino sulla Moncada Agrigento, in una gara che la formazione di Luca Bechi sembrava aver fatto sua a cavallo di terzo e quarto periodo con i due americani Ian Miller e Ronald Lewis che si erano risvegliati dal torpore iniziale inanellando una serie importante di canestri che sembravano aver costruito il break decisivo a favore dei piemontesi.
Alla fine invece, porta a casa il successo grazie alla freddezza di Jacopo Giachetti in lunetta sul fallo sistematico praticato dalla formazione di Franco Ciani, che ha avuto comunque le opportunità di portare la gara almeno al supplementare. La gara di Agrigento inizia in una cornice in un clima che galvanizza molto gli uomini di Ciani, un clima rovente per la Manital, che ha però il merito di crederci fino in fondo e la volontà dei suoi veterani per riportare la serie in casa come aveva chiesto Bechi dopo gara 3. E la grande volontà, accoppiata all’intensità ed a lunghi tratti di difesa a zona 3 – 2 sono state le armi dei torinesi prima del finale in cui, come detto, è stato decisivo l’ex play di Roma e di Milano, che vuole tornare, così come Stefano Mancinelli, a calcare i parquet di serie A. Oltre all’ambiente le due squadre sono scese in campo con la tensione tipica della gara che può rappresentare lo spartiacque della stagione, con una Agrigento davvero non pronosticata a questo livello, che ha invece mostrato di meritare, contro una Manital che invece non aveva fatto mistero fin dal precampionato, di voler approdare nella massima serie. Alla fine cinque i giocatori in doppia cifra per la squadra di Ciani, quattro per quella di Bechi, con i due azzurri, entrambi a quota 17, insieme all’americano Miller, a quota 18 ed a Lewis a quota 13. Nei primi muti Agrigento è più efficace di Torino a scappa via sul 13 – 6, che fa spellare le mani agli oltre 2000 tifosi che affollano il PalaMoncada. Nell’allungo dei siciliani importanti le conclusioni da oltre l’arco con Evangelisti che fa 2/3 e Dudzinski che gli risponde con un 2/2. Ma Torino, che ha presentato di nuovo Fantoni nel quintetto di avvio, non intende mollare e mette a segno un parziale importante, 10 -3, riuscendo così ribaltare il punteggio raggiungendo il pareggio a quota 16. Agrigento è brava in questo frangente a non farsi prendere dalla frenesia e riesce a mettere a segno due canestri da sotto per poi siglare il sulla prima sirena grazie ad una tripla. Un punteggio che forse non riflette bene l’equilibrio che si è visto sul parquet nei primi 10 minuti di gara. Al ritorno in campo, infatti, a Torino bastano meno di 4 minuti per tornare in vantaggio, con il tabellone che indica 27 – 28, ma immediatamente dopo c’è un break di 6 – 0 nel quale è importante Pendarvis Williams, ed Agrigento arriva sul 37 – 34, perché l’ultimo tentativo di Mancinelli dalla propria metà campo è velleitario. Quando le due formazioni ritornano sul parquet dopo l’intervallo la formazione siciliana sembra poter prendere il largo e sale immediatamente a + 6, sul 46-40, ma la Manital, che fino a quel momento non aveva fatto niente di entusiasmante, ed anzi aveva sparato a salve da oltre l’arco dei 6,75, riesce a salire al proscenio, mettendo a segno un parziale di 20 – 5 che non solo annullava lo svantaggio conseguito ma portava in vantaggio Torino sul 51 – 60 ribaltando di fatto anche l’inerzia della gara con Agrigento che non trovava forza nemmeno dai cambi di Ciani, ed anzi pativa nei minuti in cui Alessandro Piazza veniva fatto rifiatare in panchina. Si arrivava così al quarto decisivo, con la formazione ospite che allunga subito grazie alle triple messe a segno da Giachetti e da Miller; ora il gioco di Torino scaturisce con maggiore fluidità e le percentuali al tiro si alzano; Agrigento intanto ha fatto rientrare Piazza, che opera nel reparto esterni accanto a Saccaggi. Ciani tenta con i timeout di rinfrancare la sua squadra e ci riesce perché la Moncada sale di colpi in difesa e di questa maggiore intensità difensiva gode anche in attacco con un parziale di 10 – 0 che di fatto rimette tutto in gioco; poi Saccaggi fallisce la tripla che poteva portare al sorpasso e Torino è brava a non farsi raggiungere. In alcune occasioni sono anche le percentuali di siciliani dalla lunetta, 50% sia per Quirino De Laurentiis che per Piazza, a fare la differenza, mentre Torino mette sempre palla nelle mani dei suoi veterani. Nell’ultimo minuto, che si era aperto con la Manital in vantaggio di un punto, Giachetti si guadagna due liberi quando mancano 23 secondi alla fine e porta i suoi sul + 3, poi comincia la danza dei falli sistematici con Torino che riesce a dare sempre palla al suo play, che mostra grande lucidità nel momento più importante della gara. Quando mancano 4 secondi alla fine, sul – 3, dopo aver realizzato il primo dei due liberi, Piazza sbaglia il secondo, ma la palla va in mano a David Dudzinski che ne ottiene altri due, per il possibile pareggio. L’americano di Agrigento sbaglia però il primo tentativo, andando lungo sul secondo ferro, ed a quel punto decide di sbagliare volontariamente il secondo per andare alla caccia del rimbalzo, che questa volta però premia Torino che quindi può giocare la gara decisiva sul parquet di casa. L’appuntamento è per la serata di Mercoledì, quando finalmente si conoscerà il nome della formazione che il prossimo anno disputerà il campionato di serie A.