È anche folklore. E’ Nord contro Sud: vengono in mente le parole di Diego Armando Maradona che, appena arrivato in Italia, viveva in maniera particolare le partite contro il Verona o la Juventus per come i partenopei venivano accolti a Settentrione. E’ scontro diretto tra una piazza caldissima che, non troppo abituata a vincere, vive queste sfide come una lunga festa carica di tensione, con esaltazione quasi mistica; e una città fredda per natura e che è stata talmente abituata a vincere da accogliere a volte quasi sbadigliando i successi (almeno quelli in Italia). E’ scontro tra culture, modi di vivere e intendere il calcio; tra un presidente focoso e abituato a uscite “spericolate” ed esuberanti (nel bene e nel male) e un signore che è l’erede di quella famiglia che ha fatto conoscere nel mondo la sobrietà dello “stile Juventus”. Napoli-Juventus è iniziata da tempo: non sono stati perdonati certi cittadini napoletani tifosi bianconeri, che hanno fatto apprezzamenti poco simpatici nei confronti dei partenopei. “Non meritano di essere qui, non sono napoletani”, la risposta piccata. Claudio Marchisio si era permesso di definire il Napoli come “l’avversario più antipatico”: sono arrivati commenti indignati e richieste di scuse, e anche applicazioni poco divertenti con protagonista la faccia del Principino bianconero. In un clima simile c’è anche bisogno, ogni tanto, che qualcuno stemperi la tensione: ci ha pensato il sindaco di Napoli Luigi De Magistris che, da buon padrone di casa, ci ha tenuto a dire la sua riguardo lo scontro che può valere mezzo scudetto. Tifosissimo partenopeo e spesso visto al fianco di De Laurentiis nella tribuna vip del San Paolo, De Magistris si è detto molto carico per la partita: “La città sta vivendo con grande attesa ed energia questo momento. Speriamo sia una grande giornata di sport e che naturalmente vinca il Napoli”. Tra i doveri di un sindaco c’è anche quello di accogliere gli ospiti con un riguardo degno di una città e di una piazza importanti: “Bisognerà essere vincitori anche nell’accoglienza, Napoli deve dare un segnale di civiltà sportiva importante”. Il che non toglie che anche lui, naturalmente, si augura che il San Paolo sia una bolgia azzurra. De Magistris ha le idee chiare anche per quanto riguarda i temi tattici della partita. “Non punto su nessuno in particolare”, ha detto, “ma voglio vedere una squadra concentrata e aggressiva fin dal primo minuto; ci vuole la partita perfetta. E’ questo il difetto che eventualmente troverei alla squadra:
manca di costanza per quanto riguarda la concentrazione sui novanta minuti”. Infine si è lasciato andare a qualcosa che, in caso dovesse finire male, potrebbe causargli qualche problema a livello di immagine: un pronostico. “Sono convinto che vinceremo”. Senza se e senza ma, senza peli sulla lingua e senza paura di quella scaramanzia che fa sì che in città la parola scudetto non sia mai pronunciata. Ma a Napoli sono in tanti quelli convinti che il Napoli possa davvero prendere i tre punti e accorciare le distanze dalla Juventus: la parola al campo, i partenopei hanno già cominciato a sognare e la loro speranza è che la sveglia suoni il più tardi possibile. Il 19 maggio, con lo scudetto in mano.