Calcioscommesse, Armando Izzo rivela agli inquirenti: "Ho simulato un infortunio per evitare una combine" ai tempi dell'Avellino, nel 2014.
ARMANDO IZZO: “INFORTUNIO SIMULATO PER EVITARE UNA COMBINE”
Armando Izzo ha raccontato di essere stato contattato, quando era a Secondigliano a casa della mamma, dal collega calciatore Luca Pini (come lui indagato in questo procedimento) che faceva anche il gioielliere, il quale gli doveva consegnare alcune collane per moglie e figlie. Insieme con un’altra persona i due si incontrarono in un ospedale dove però c’erano anche Umberto e Antonio Accurso, ritenuti elementi di spicco della camorra di Secondigliano e parenti di Izzo, insieme con altre persone. Sentendo “puzza di bruciato” in particolare proprio per la presenza dei due Accurso, il calciatore oggi al Torino ha riferito di avere preso un taxi e di essere andato via dopo una sorta di approccio. Izzo, infine, ha anche ricordato di un altro approccio avvenuto diversi anni prima, quando era a Trieste, anche questo però andato a vuoto: “Giocai tutte le partite di andata prima di andare in B. Vennero da me, mi dissero che volevano truccare le partite, io dissi solo che volevo fare carriera, negando il mio contributo: fu allora che pensai alla promessa fatta a mio padre e alla mia infanzia nel lotto g”.