“Cancro al seno è malattia professionale”/ La sentenza francese crea un precedente

- Lorenzo Drigo

Il cancro al seno in Francia è stato riconosciuto come malattia professionale, ovvero legata al lavoro: così si crea un precedente legale che potrebbe portare ad una nuova legge sul lavoro

cancro al seno Cancro al seno. (Pexels)

Un tribunale del lavoro francese ha riconosciuto il cancro al seno come una malattia professionale, ovvero direttamente imputabile allo svolgimento di un determinato rapporto lavorativo. La storia origina nella vicenda dell’infermiera in pensione da due anni, ora 61enne, Martine, che lavorava all’ospedale di Sarreguemines, nell’est della Francia più vicino alla Germania, e che ha ricevuto la diagnosi per la prima volta nel 2009.

L’infermiera dopo aver ricevuto la diagnosi di cancro al seno, seguendo la procedura standard, si è sottoposta alla mastectomia parziale (ovvero l’asportazione della massa tumorale dal seno). A questa, vista la scarsa remissione, è seguita, prima, la chemioterapia, poi la radioterapia ed, infine, la terapia ormonale. Dopo questa estenuante battaglia ha deciso di portare il suo caso all’ospedale in cui lavorava, perché riconoscessero la casualità tra il cancro al seno e i numerosissimi (esattamente 873) turni notturni che ha svolto dal 1982 al 2009. Da loro la pratica è passata ad una commissione di medici e legali, finendo poi sulla scrivania di un esperto in materia ed, infine, su quella del consiglio medico del datore di lavoro. Dopo tutto questo, però, il tribunale le ha dato completamente ragione.

Cancro al seno e correlazione con il lavoro

Secondo quando appurato dal sindacato nazionale della categoria, dietro al cancro al seno dell’ex infermiera si sono avvicendati una serie di fattori concausali, tra il lavoro a turni e, soprattutto, quello notturno. Lo evidenzia anche l’Istituto di ricerca per la salute medica, secondo il quale “il lavoro notturno aumenti il rischio di cancro nelle donne prima della menopausa, in particolare in quelle con un’alta frequenza e una lunga durata di esposizione”.

“L’esposizione”, evidenzia ancora l’Istituto, “al lavoro a turni è associata a un aumento statisticamente significativo del cancro al seno”. Secondo l’Agenzia per la ricerca sul cancro, similmente, “il lavoro a turni induce l’interruzione dei ritmi cardiaci” contribuendo “all’alterazione dell’orologio biologico e alla riduzione delle difese immunitarie”, cita il quotidiano francese Le Parisien. Concretamente, insomma, questa correlazione tra il cancro al seno e i turni lavorativi, specialmente notturni, crea un precedente legale, che potrebbe portare numerose altre vittime a sporgere denuncia ed, infine, ad una nuova giurisdizione in merito ai turni lavorativi.







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