Pareri contrastanti tra Elisabetta Gardini, esponente di Fratelli d’Italia, e Riccardo Magi, presidente di +Europa, in merito al tema della legalizzazione della cannabis nel corso della puntata odierna di Morning News. Il centrodestra, nelle scorse ore, ha espresso con compattezza alla Camera il proprio voto contrario in merito alla possibilità di consentire “per i maggiorenni la coltivazione e la detenzione per uso personale di non oltre quattro femmine di cannabis”. Hanno votato a favore, invece, M5S, Pd, Leu e L’Alternativa c’è.
Elisabetta Gardini si è detta soddisfatta della compattezza del centrodestra sul tema. “La coltivazione delle piante di cannabis è pericolosa. Non ha senso fare distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti: tutte distruggono neuroni e ciò predispone, dopo i 50 anni di età, ad avere malattie neuro-degenerative. L’uso terapeutico deve essere regolato in modo stringente e gestito da medici e case farmaceutiche”, ha sottolineato. L’esponente di Fdi, inoltre, ha messo in luce le conseguenze che una legalizzazione potrebbe avere sull’educazione dei giovani da parte delle famiglie. “Il Governo non dovrebbe mettere in agenda temi di questo genere, dilanianti e non prioritari. Le famiglie italiane non sentono il bisogno di vedere sdoganata la visione della droga come qualcosa di legale. Se fossimo un mondo di adulti io sdoganerei molte cose, ma la legge deve aiutare ad educare i giovani. L’abbiamo amata, per questo motivo, quando ha reso obbligatorio il casco in motorino, perché i ragazzi lo ritenevono scomodo e superfluo e non ci ascoltavano”.
Cannabis, Gardini (Fdi): “Legge pericolosa”, la risposta di Magi (+E)
Una visione opposta a quella di Elisabetta Gardini di Fratelli d’Italia, in merito alla legalizzazione della cannabis, ce l’ha Riccardo Magi di +Europa. Il politico ha messo in luce i problemi che da anni vivono coloro che ne hanno bisogno per scopi terapeutici. “Le condizioni per chi ha una prescrizione sono uno scandalo. La legge esiste da 15 anni, ma molti non riescono ad avere la sostanza”.
Il problema, tuttavia, è anche più generico. “Abbiamo una delle leggi più proibizioniste e repressive d’Europa, ma le sostanze stupefacenti si possono trovare ovunque e a qualsiasi ora. È indispensabile iniziare a regolamentare un fenomeno ampio – sono ben 6 milioni i consumatori soltanto di cannabis (un dato probabilmente sottostimato) – e togliere potere ai criminali”. La coltivazione ed il consumo casalingo, d’altronde, con una legge sarebbe ridotto al minimo. “Lo Stato, invece, preferisce dire ai consumatori di rivolgersi alla criminalità. L’approccio del “non dovete farlo” non ha funzionato, bisogna cambiare”, ha sottolineato il presidente del partito liberale. “Negli Stati Uniti, paese con le leggi più severe, ormai sono più di 20 gli stati che hanno legalizzato la cannabis: è una lotta efficace alla criminalità e fa bene alla salute dei cittadini. Le sostanze sono controllate. In Italia muore tanta gente a causa dell’alcol, ma a nessuno viene in mente di vietarlo”.