Cannabis, rischio tumore polmoni tra giovani/ Studio: più 20% invasivi per under 53
Fumare cannabis può essere fattore elevato di rischio per lo sviluppo di tumori ai polmoni. Uno studio francese dimostra: i casi soprattutto tra i più giovani

I fumatori di cannabis rischiano di sviluppare tumori ai polmoni al pari, o forse di più in percentuale, rispetto ai fumatori di tabacco. Queste le conclusioni dopo un lungo studio, illustrato recentemente durante un congresso di pneumologia a Marsiglia. Un fenomeno che ha sorpreso gli specialisti, spiegato in un articolo di LeFigaro salute, che dimostra come il rischio sia più elevato soprattutto tra i più giovani. Infatti, come hanno mostrato i differenti studi clinici, i fumatori di cannabis che hanno sviluppato tumori pomonari hanno un’età per la maggior parte inferiore ai 50 anni.
Quindi i dati esposti dagli pneumologi, documentano casi di cancro pomonare in giovani che non hanno mai fatto uso di tabacco, ma fumano cannabis. Questo ha portato a correlare la sostanza con numerosi casi clinici, in numero nettamente superiore ai fumatori di sigarette, aumentati poi negli anni più recenti, dopo la regolamentazione da parte del governo sull’utilizzo dei prodotti contenenti fiori e foglie combustibili di canapa che contengono cannabidiolo. Gli effetti cancerogeni di questa sostanza però, ufficialmente non sono riconosciuti.
Fumare cannabis è pericoloso? I rischi per i polmoni
Secondo lo studio francese, che viene condotto a partire dal 2020, studiando numerosi casi di tumori polmonari trattati in ospedale, più del 20% tra quelli invasivi diagnosticati a persone con meno di 53 anni, farebbe riferimento ad abituali fumatori di cannabis. I dati clinici hanno dimostrato che si manifesta in maniera molto più precoce rispetto ai tabagisti. Un allarme che era stato lanciato anche dai medici americani, soprattutto negli stati dove è stato reso legale il consumo di tali sostanze psicoattive. Nonostante queste esposizioni però, non è mai stato approfondito l’argomento in maniera ufficiale. Neanche l’OMS ne fa menzione tra i fattori di rischio di sviluppo del cancro polmonare.
La comunità scientifica internazionale non ha fino ad oggi condotto studi uniformi. Questo forse perchè la regolamentazione delle sostanze contenenti CBD e THC, è sostanzialmente differente in base alle leggi di ogni paese. Uno screening infatti su correlazione cannabis tumori andrebbe fatto anche differenziando la quantità assunta di sostanza e soprattutto i modi di assumerla. In alcuni casi, secondo le analisi dei medici francesi fumare uno spinello potrebbe essere equivalente al consumo di tre sigarette, per i danni prodotti dall’effetto della combustione sul sistema respiratorio.
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