Uno dei testimoni chiave dell’omicidio di Mario Cerciello Rega, il carabiniere ucciso a Roma, conferma la versione di Italo Pompei: non doveva dare lui la droga agli americani. Si tratta del parcheggiatore abusivo Tamer Salem, il quale ha precisato che Pompei non è uno spacciatore, ma «solo un tossico». A Repubblica ha detto la sua sulla mancata consegna del grammo di cocaina ai due californiani, l’arrivo dei carabinieri e la fuga. «Quando sono arrivati a Mastai, Sergio (Brugiatelli,ndr) e i due ragazzi erano strafatti. Tutti e tre. Ridevano, sembravano vecchi amici. Erano già imbottiti». Nell’ordinanza della magistratura è scritto che Brugiatelli e Gabriel si spostano verso Piazza Merry del Val, invece Finnegan resta sulla panchina di Mastai. «Non è vero, vanno tutti e tre verso l’Alcazar», spiega il parcheggiatore abusivo. E contesta anche la vicenda dello zaino lasciato da Brugiatelli: «Non se ne separa mai. E che, mica è matto a lasciare telefonino, documenti e soldi su una panchina di venerdì notte?». E poi ha visto cosa è successo…
CARABINIERE UCCISO, “BRUGIATELLI MENTE. LUI E AMERICANI STRAFATTI”
Il parcheggiatore abusivo ha raccontato a Repubblica di aver visto due carabinieri arrivare in moto. «Sono scesi e sono andati verso l’Alcazar. Ho sentito chiaramente: “Carabinieri”. E li ho visti tirare fuori i tesserini». A quel punto ha visto Sergio Brugiatelli scappare in bicicletta verso Piazza Belli, con lo zaino in spalla, mentre i due americani sono corsi verso di lui, allontanandosi in Via della Luce. I carabinieri invece inseguivano inutilmente i ragazzi. Tamer Salem si è fatto una sua idea di quanto accaduto: «Sono convinto che i carabinieri abbiano seguito i tre da Piazza Trilussa, li hanno pedinati. E Brugiatelli ha fatto un gran casino. Ha portato questi americani, drogati e violenti, nella nostra zona. E ha detto un sacco di bugie». Ma sono ancora tanti gli aspetti da chiarire sulla morte di Mario Cerciello Rega. Dagospia fa riferimento alle telecamere del quartiere Prati: «L’aggressione è avvenuta di fronte a una farmacia, eppure non c’è nessuna registrazione dell’accoltellamento del vice brigadiere». E poi c’è il buco di 24 minuti sugli spostamenti degli americani, la fuga di Brugiatelli e il giallo relativo al controllo affidato a due carabinieri in una piazza che non era di loro competenza.