Carlo Azeglio Ciampi, come è morto: polmonite atipica/ La moglie Franca Pilla

- Elisa Porcelluzzi

Carlo Azeglio Ciampi, presidente emerito, è morto il 16 settembre 2016. Già malato, aveva contratto la polmonite atipica. La moglie Franca Pilla, sposata nel 1946.

Carlo Azeglio Ciampi moglie Franca LaPresse 640x300 Carlo Azeglio Ciampi e la moglie Franca Pilla (LaPresse)

Carlo Azeglio Ciampi: come è morto il presidente emerito

Carlo Azeglio Ciampi, 10º presidente della Repubblica Italiana dal 18 maggio 1999 al 15 maggio 2006, è morto a 95 anni il 16 settembre 2016 per una polmonite atipica. Il presidente emerito si è spento nella clinica Pio XI di Roma, dove era ricoverato da alcuni giorni. L’ex capo dello Stato aveva avuto una crisi tra il 28 e il 29 agosto mentre era in villeggiatura in montagna, in seguito a una complicanza addominale, una peritonite con una infezione generalizzata. Operato d’urgenza, Ciampi non si è più ripreso, per insufficienze irreversibili di vari organi. Da tempo era affetto dal morbo di Parkinson. L’ex capo dello Stato aveva iniziato a stare male nel luglio 2014 all’Alpe di Siusi, in Alto Adige: sofferente da tempo di ipotensione arteriosa, era stato ricoverato per oltre un mese nell’ospedale di Bolzano, dover era stato anche sottoposto a un’operazione per un’appendicectomia.

Franca Pilla, moglie di Carlo Azeglio Ciampi

Franca Pilla è stata la compagna di vita del presidente emerito Carlo Azeglio Ciampi. I due, nati entrambi a dicembre del 2020, si conobbero a Pisa dove entrambi frequentavano l’università: “Quando ci siamo conosciuti avevamo 18 anni. Ci siamo fidanzati che ne avevamo 24, ci siamo sposati che ne avevamo 26”, ha raccontato la signora Franca a Repubblica nel 2000, in occasione dei loro 80 anni. Dal matrimonio sono nati due figli: Gabriella (1949) e Claudio (1953). Fu la signora Franca a consigliare al marito, che all’epoca insegnava latino e italiano al Liceo Nicolini e Guerrazzi di Livorno, di fare il concorso per accedere alla Banca d’Italia: “Fui proprio io che lo convinsi a cambiar lavoro. Lo esortai: “Carlo, fai il concorso in Banca d’Italia: lo stipendio è buono, e non si lavora poi così tanto. Mio Dio, come mi sbagliavo!”, ha raccontato a Repubblica. E ha aggiunto: “Siamo stati tanto felici e tanto uniti sempre, nei momenti belli e in quelli brutti. Per me e Ciampi due cose hanno contato più di tutto: la famiglia e il lavoro. A queste due cose abbiamo dedicato tutta la nostra vita. E glielo ripeto: siamo stati fortunati. Il Signore ci ha aiutato…“.





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