Cambia il calendario della riscossione delle cartelle esattoriali. A causa dell’emergenza, si prosegue dunque con il “fisco anticrisi” che ha accompagnato le varie fasi della pandemia. Giovedì scorso, in Senato, è stato approvato in prima lettura il decreto Sostegni-ter, ora passato alla Camera per l’approvazione definitiva. Il calendario della riscossione è completamente cambiato, con nuove date che arrivano a distanza di poco più di due settimane dal precedente intervento. La legge di conversione del Milleproroghe aveva già consentito di richiedere il pagamento dilazionato dei debiti per coloro che avevano perso questa possibilità prima del periodo di sospensione Covid.
Lo Stato avrebbe potuto recuperare il denaro con l’esecuzione forzata. Parlamento e Governo hanno però scelto di dare un’altra possibilità ai contribuenti. Estinte, tra l’altro, le procedure esecutive eventualmente avviate nei confronti dei soggetti decaduti.
Cartelle esattoriali, le nuove date
Tre scadenze per il pagamento delle cartelle esattoriali. Per la rottamazione-ter e saldo e stralcio sarà possibile diversificare su tre scadenze gli arretrati. La prima entro il 2 maggio, perché il 30 aprile è sabato e il 1° maggio è festivo. Entro questa data vanno pagate le rate 2020. Entro il 1° agosto (perché il 31 luglio è domenica) vanno pagate le rate inizialmente dovute nel 2021. Inoltre entro il 30 novembre vanno pagate tutte le rate del 2022.
I contribuenti potranno avvalersi inoltre della regole dei cinque giorni di tolleranza successivi alla scadenza: avranno dunque altri cinque giorni per pagare gli arretrati. Chi invece non riuscirà a pagare incapperà nella decadenza e non potrà chiedere rateizzazioni: pagherà così tutto il debito residuo, a cui si sommeranno anche le sanzioni e gli interessi. I debiti riammessi con le modifiche dei Sostegni-ter valgono 2,45 miliardi di euro complessivi, per una media di 4.605 euro. È una cifra che include non solamente i debiti con l’agenzia delle Entrate ma anche con l’Inps e multe stradali.