Cascina Spiotta, rivelazione su Lauro Azzolini da una cena tra ex Br due anni fa: "Era presente e ci scrisse una relazione segreta"

Lauro Azzolini non ha partecipato all’udienza che ha aperto il processo ad Alessandria sull’omicidio del maresciallo Giovanni D’Alfonso, così come altri due brigatisti, Mario Moretti e Renato Curcio, attesi invano. Potrebbero ripensarci tutti e tre per la prossima udienza, in programma a metà mese, ma intanto il Corriere della Sera accende i riflettori su una cena di due anni fa a Milano.



CASCINA SPIOTTA, LE RIVELAZIONI NELLA CENA DI DUE ANNI FA

C’erano anche Biancamelia Sivieri, alcuni amici e un tassista, così come un uomo di cui non viene svelata l’identità per proteggerlo, ma è una figura importante dell’impianto accusatorio dei carabinieri del Ros di Torino proprio contro Azzolini, uno degli esponenti più importanti delle Brigate Rosse collocato alla cascina Spiotta, nelle campagne di Alessandria, cinquant’anni fa. Era il covo scelto dai leader delle Br Renato Curcio e Margherita Mara Cagol per portarci l’imprenditore Vittorio Vallarino Gancia che era stato sequestrato.



Quel covo venne scoperto dai carabinieri, ci fu una sanguinosa sparatoria in cui morirono Cagol e D’Alfonso, ma il killer del maresciallo non fu mai accertato e per motivi ancora ignoti le Brigate rosse ordinarono di non parlare mai più di quanto accaduto. Azzolini ha sempre negato di essere presente alla cascina Spiotta, ma ora ci sono le impronte digitali a collocarlo sulla scena.

IL GIALLO DELLA “RELAZIONE SEGRETA”

Tornando al retroscena della cena, il misterioso partecipante che ha parlato con i carabinieri e il magistrato ha ammesso di aver avuto delle rivelazioni da Lauro Azzolini che rivoluzionano lo scenario, visto che non solo lo colloca alla cascina Spiotta, ma ha riferito che si era nascosto in un fossato dopo l’arrivo delle prime pattuglie.



Quel che non è chiaro è che ruolo abbia avuto in quel conflitto a fuoco, pare che abbia riferito a questo soggetto misterioso che abbia partecipato al rapimento di Gancia e che sia riuscito a scappare proprio tramite quel fossato. Tutte queste rivelazioni emergono dalle carte giudiziarie visionate dal Corriere e possono riscrivere una parte della storia italiana. C’è poi il giallo di una “relazione” scritta da Azzolini che parla della sparatoria e potrebbe contenere altre rivelazioni, ma non si sa se l’abbia ancora l’ex ergastolano, se l’abbia affidata a qualcuno.