È finita l’era delle grandi e spaziose abitazioni? Negli Usa a quanto pare si sta assistendo ad una sempre maggiore ricerca di case più piccole, riducendo stanze e metrature. A riportarlo è il Wall Street Journal, che spiega come le abitazioni si stiano sempre più restringendo. Le ragioni? A quanto pare non ci sarebbe per forza un’esigenza di praticità ma si tratterebbe di necessità economica dovuta ad imposte ipotecarie che in America ormai sono troppo elevate.
Il restringimento delle dimensioni sarebbe diverso a seconda dell’area e della posizione. Le nuove case a Seattle, ad esempio, sono più piccole del 18% rispetto a cinque anni fa, mentre le nuove costruzioni di Charlotte, NC, sono ridotte del 14%. Le case in media misurano 2.420 piedi quadrati. Ma come si è arrivati alla riduzione dello spazio all’interno delle abitazioni statunitensi? Attraverso la perdita di sale da pranzo e salotti formali, e persino attraverso la realizzazione di docce di stallo al posto delle vasche da bagno.
SFATATO IL MITO DELLE CASE IN AMERICA A BASSO PREZZO?
Ci è sempre stato detto che in America le abitazioni, considerando quelle non di extra-lusso, costassero poco, grazie soprattutto all’utilizzo di materiali più facilmente reperibili nella zona in cui devono sorgere. Qualcosa però non torna. E probabilmente la colpa è da attribuire all‘impennata delle tasse, e non tutti gli americani sembrano più disposti a pagare certe cifre all’erario.
L’alternativa resta quindi quella o di investire in immobili meno spaziosi e di conseguenza meno costosi dal punto di vista delle imposte, oppure fuggire in paradisi fiscali, mete solitamente preferite da parte dei facoltosi statunitensi.