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Home » Esteri » Usa » “Censurate chi è anti woke”: 250 star Hollywood ai capi dei social/ “Filtrate contenuti come durante Covid”

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“Censurate chi è anti woke”: 250 star Hollywood ai capi dei social/ “Filtrate contenuti come durante Covid”

Niccolò Magnani
Pubblicato 29 Giugno 2023
Jamie Lee Curtis

Jamie Lee Curtis agli Oscar 2023 (LaPresse)

La lettera delle star di Hollywood in difesa della cultura woke: "cari social censurate gli odiatori anti-trans. Filtrate i contenuti come durante la pandemia Covid”

LA LETTERA DI 250 STAR DI HOLLYWOOD CHE CHIEDE LA CENSURA DI CHI È “ANTI-WOKE”

In nome della “libertà di pensiero” si chiede la censura: il ragionamento “delirante” arriva direttamente da Hollywood e vede protagoniste 250 star del cinema in una lettera inviata agli amministratori delegati delle “Big Tech” (Meta, Twitter, YouTube, TikTok) che, in difesa della “cultura woke” e contro “gli odiatori anti-LGBTQ+” chiedono ai social network di filtrare i contenuti e in sostanza censurare alcuni soggetti sul web.


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L’idea della lettera – racconta oggi Giuliano Guzzo su “La Verità” – è venuta alla GLAAD (acronimo di Gay & lesbian alliance again- st defamation) insieme alla Human Rights Campaign ma è stata poi accolta da oltre 250 star dei film e serie tv di Hollywood: indirizzata a Mark Zuckerberg, Elon Musk, Neal Mohan e Shou Zi Chew – rispettivamente capi di Meta, Twitter, YouTube e TikTok – la missiva denuncia l’odio online, gli attacchi e addirittura le molestie con «disinformazione anti-LGBTQ+», questi odiatori sono «pericolosi e vanno censurati per il loro odio anti-trans». L’appello vede nel mirino i cosiddetti “misgendering e il “deadnaming”, ovvero il chiamare con nomi pronomi maschili chi banalmente è nato maschio ma ha poi scelto di ottenere un’altra identità di genere (e idem con le donne). «Diffondono bugie dannose e disinfoamzione sull’assistenza sanitaria necessaria dal punto di vista medico per i giovani transgender», denuncia ancora la lettera dello star system holliwoodiano.


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“SOCIAL CENSURINO COME DURANTE LA PANDEMIA”: CHI HA FIRMATO L’APPELLO CHOC

In sostanza continuare a riferirsi con chi si ritiene “fluido” o “non binario” o semplicemente “trans” con i pronomi “naturali” (maschili o femminili) viene considerato dal movimento pro-arcobaleno e in piena cultura woke a Hollywood come una molestia e una grave offesa tale addirittura da doverla censurare preventivamente sui social. Secondo elemento choc dell’appello lanciato dalle star del cinema è il confronto fatto nella lettera con un’altra “censura” secondo loro positiva attuata negli scorsi anni.


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«Applicare gli stessi sistema di monitoraggio e blocco dei contenuti che vigevano durante i periodi elettorali o durante la pandemia Covid-19»: insomma, i vari Marck Zuckerberg ed Elon Musk (tanti auguri per la pretesa di far passare il concetto al controverso e libertario inventore della Tesla, ndr) dovrebbero a questo punto censurare i commenti di chi “offende” il movimento LGBTQ+ esattamente come avveniva durante la pandemia. Avendo nell’occhio quanto avvenuto nelle scorse settimane con le polemiche sulla birra Bud Light o la società di vendite Target che hanno pagato a caro prezzo il conseguente boicottaggio esploso a livello pubblico per casi legati all’universo arcobaleno, ora i social si ritrovano con una bella “patata bollente” tra le mani. Ascoltare il mondo politicamente corretto e inclusivo di Hollywood o perseguire per la propria strada nel far comunicare il più possibile persone e generi anche molto diversi tra loro. Tra le firme più note nella missiva choc troviamo l’attrice premio oscar Jamie Lee Curtis (che già nei mesi scorsi aveva attaccano i repubblicani sottolineando come «occorre dire basta alla disinformazione sulle persone trans, la destra è ripugnante»), Amy Schumer, Ariana Grande, Demi Lovato, Patrick Stewart e tanti altri.


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