Cgil e licenziamenti, le polemiche non finiscono. Finito nella bufera per il licenziamento del portavoce Massimo Gibelli – cacciato a due anni dalla pensione per “giustificato motivo oggettivo” – il segretario Maurizio Landini deve fare i conti con i numerosi casi di presunti demansionamenti, mobbing e licenziamenti in tronco denunciati lungo tutta la penisola.
Il Riformista ha acceso i riflettori su alcuni episodi che chiamano in causa la Cgil: “A Palermo sta andando avanti, seppur a rilento, la causa di lavoro intentata da Enza Renna. La donna, per 35 anni dipendente, ed infine dirigente della Camera del lavoro del capoluogo siciliano, è affetta da una malattia che la costringe a curarsi”. Il licenziamentoè arrivato lo scorso 14 ottobre: “Provvedimento insindacabile, atto finale di una serie di comportamenti intimidatori, ritorsivi e persecutori”.
Cgil e Landini nella bufera
Un altro caso è quello che riguarda Antonella Granello, licenziata dalla Cgil di Trapani. Ora la donna sta valutando di lanciare un coordinamento di sindacalisti licenziati da Landini e i suoi rappresentanti. Di questo gruppo potrebbe fare parte Francesca Carnoso, “rimossa dal suo precedente incarico nazionale, privata di ogni agibilità sindacale” e ora sotto processo in commissione di garanzia. E ancora, il licenziamento senza preavviso di Iginia Roberti, da 34 anni funzionaria Cgil e con madre malata e fratello disabile: “Dal 1985 al 1993 sono stata nella sede provinciale, poi sono passata alla Fillea, il sindacato Cgil dei lavoratori di edilizia e legno, che ho contribuito a fare crescere”. Troppi episodi per parlare di casi isolati, anche se l’ufficio stampa parla – contattato da Libero – di “un’organizzazione complessa con più di 5 milioni di iscritti, Camere del lavoro, strutture tecniche per ogni categoria merceologica. Fiom, Filt, Slc, millecinquecento codici fiscali, ecc: e ciascuno di essi ha una propria autonomia”.