Chernobyl, miniserie: anticipazioni ultima puntata. L'epilogo del processo di Djatlov, Bryukhanov e Fomin, Legasov. Il sacrificio di Legasov...
Questa sera, lunedì 26 aprile, in occasione dei 35 anni dal disastro nucleare di Chernobyl, su La7 vanno in onda gli ultimi due episodi della miniserie “Chernobyl”, creata e scritta da Craig Mazin e diretta da Johan Renck. Le cinque puntate raccontano la storia del disastro di Chernobyl, basandosi sui resoconti degli abitanti di Prypjat, raccolti dalla scrittrice Svetlana Alexievich nel suo libro “Preghiera per Černobyl’”. Il protagonista principale della serie è Valerij Alekseevič Legasov, interpretato da Jared Harris, esperto di chimica atomica chiamato dal Cremlino per gestire al meglio le conseguenze dell’esplosione. Legasov fece quanto in suo potere per evitare la catastrofe e per raccontare al mondo intero la verità. Si suicidò a due anni dall’esplosione. Al suo fianco troviamo la scienziata Ulana Jurivna Khomjuk, interpretata da Emily Watson. Si tratta di un personaggio fittizio con cui gli autori della serie hanno voluto omaggiare i tanti fisici e ingegneri che collaborarono con Legasov nei mesi successivi all’incidente. Stellan Skarsgård è il vicesegretario Boris Evdokimovič Ščerbina, a capo della Commissione Governativa a Chernobyl.
Chernobyl: il finale della miniserie sul disastro nucleare
Questa sera, su La7, vanno in onda gli epodi conclusivi della miniserie “Chernobyl”. Nel primo episodio, il quarto dal titolo “The Happiness of All Mankind”, mentre proseguono le operazioni di decontaminazione, la popolazione viene evacuata da una ampia zona intorno alla centrale. Shcherbina, Legasov e Khomyuk dovranno testimoniare come esperti nel processo contro Djatlov, Bryukhanov e Fomin, accusati dell’errore umano che ha causato l’esplosione. Khomyuk viene a conoscenza di un identico incidente nella centrale nucleare di Leningrado nel 1975, censurato dal KGB. Nell’ultimo episodio “Vichnaya Pamyat” Legasov partecipa alla riunione dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica. Il chimico, però, riporta una testimonianza menzognera, per evitare ritorsioni da parte del governo. Durante il processo a Djatlov, Bryukhanov e Fomin, Legasov ammette di aver mentito nella sua precedente testimonianza. Al termine della sua deposizione, il KGB informa il chimico che la sua testimonianza non sarà riportata nei verbali e che non riceverà nessun riconoscimento per il suo lavoro nel contenere il disastro.
