Mira Micozzi è tra le protagoniste di “Le Ragazze”, la trasmissione condotta da Francesca Fialdini in prima serata su Rai 3. È a lei che è stata affidata l’apertura della puntata, in quanto più anziana tra quelle selezionate: ha infatti 86 anni. È stata chiamata a raccontare la storia del padre, il partigiano Emidio Micozzi, che morì a Roma nell’eccidio delle Fosse Ardeatine nel 1944. In quel momento la donna aveva soltanto 7 anni. È così che rimase da sola con la madre Bianca e col fratello Dante.
La vita al termine della guerra non fu semplice per la famiglia. È così che la madre decise di affidarsi ai cosiddetti treni della felicità. Si tratta di un’iniziativa promossa dal PCI proprio a partire dal 1945, che coinvolse nel giro di due anni ben 70.000 bambini italiani del Centro e del Sud che avevano bisogno di assistenza e cure proprio a causa delle difficoltà economiche. I piccoli venivano accolti dalle famiglie del Nord, dove trovavano una casa accogliente e del buon cibo. Tra questi anche Mira e Dante, che da Roma approdarono a Carpi.
Mira Micozzi, la vita da grande: il lavoro e la famiglia
Dopo avere trascorso alcuni anni a Carpi in una famiglia che la accudì, Mira Micozzi una volta cresciuta decise di ritornare a Roma per crearsi una sua vita in autonomia. È per questo motivo che lasciò anzitempo la scuola e provò a inserirsi nel mondo del lavoro, con l’obiettivo di mettere da parte una buona somma di denaro. L’istruzione non elevata la portò a compiere impieghi variegati ma mai stabili, tra cui la commessa, la parrucchiera e persino la benzinaia. È comunque riuscita a crearsi una sua famiglia e poi, dopo il divorzio, a crescere i suoi figli nel migliore dei modi.
Nel corso della sua vita, ad ogni modo, non ha mai dimenticato la storia del padre Emidio Micozzi. Anzi, ogni anno, in occasione dell’anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, che ricorre il 24 marzo, dedica un pensiero ai partigiani che hanno perso la vita.