Andò perduta nel 1204 quando i musulmani conquistarono Costantinopoli seppur per breve tempo (i crociati l’avrebbero riconquistata l’anno dopo e solo nel 1453 cadde definitivamente in mano agli ottomani). Era la cosiddetta Crux Mensuralis, un manufatto voluto a metà del VI secolo dall’imperatore Giustiniano: una splendida croce d’argento e oro, tempestata di pietre preziose di strane dimensioni in quanto il braccio orizzontale era più corto del consueto, largo quanto le spalle di un uomo. Il tratto verticale era, secondo la tradizione, alto 1 metro e 80. Se ne parla in un scritto anonimo del XIII secolo che riporta quanto aveva già scritto ai tempi di Giustiniano lo storico Procopio di Cesarea: “… la croce preziosa che attualmente è conservata nello scevofilacio – del tempio di Santa Sofia. N.d.A. – riporta la statura del N.S. Gesù Cristo, il quale fu misurato diligentemente da uomini fedeli e degni di fede, e perciò la ornarono di pietre preziose e d’argento e la rivestirono d’oro, e fino ad oggi dona salute e scaccia i mali e i demoni…”. Cos’ha di speciale questa croce andata perduta? Che le sue misure rappresentavano le misure del corpo di Cristo.
IL CORPO DI CRISTO
Nella biblioteca Laurenziana di Firenze ancora oggi è conservato un codice che riporta la “Mensura Christi” con tanto di disegno del Cristo. Un grande studioso della Sindone, Monsignor Ricci, ha osservato che le misure corrispondono esattamente a quelle del corpo della Sindone, da cui ha suggerito che chi fece quei calcoli e realizzò quella croce aveva potuto osservare e misurare la sindone stessa che a quei tempi era ancora a Gerusalemme. Secondo Monsignor Ricci, chi ricavò la misura dell’altezza del Cristo procedette più o meno così: “… Misurata la figura facciale (m.2) e quella dorsale (m. 2,05) e sommate insieme = m. 4,05, dovettero dividere per 2 (4,05:2= 2,02 circa) e calcolare l’allungamento della pianta dei piedi; la loro valutazione in merito dovette essere di circa 22 cm. che detrassero dal totale di 2,02 pronunciandosi per una altezza effettiva di m. 1,80 (15 x 12 = 1,80)…”. Ed eccoci così a Grottaferrata a pochi chilometri da Roma, una trentina, dove sorge l’abbazia di San Nilo. Qua, nel 1004, alcuni monaci bizantini guidati dal futuro San Nilo, calabrese di origine greca, si stabilirono e costruirono una chiesa. In una stanza adiacente a una piccola cappella dell’abbazia si trova una strana croce in porfido rosso, alta 1 metro e 80 con il braccio orizzontale molto corto, quanto le spalle di un uomo. Esattamente come la croce andata perduta, : la copia della Crux Mensuralis di Giustiniano e riporta, paragonandola alla sindone, la misura del corpo di Gesù.