In queste giornate che hanno purtroppo fatto registrare una nuova risalita dei casi di positività al Coronavirus in tutt’Italia, è tornata a circolare con forza l’opzione di una chiusura delle scuole, ventilata anche da alcuni esperti del settore medico e scientifico, al fine di limitare la circolazione del virus e, soprattutto, delle varianti sviluppatesi negli ultimi mesi e che rappresentano, di fatto, la vera problematica per il nostro Paese, a cui si aggiunge una campagna vaccinale che stenta a cambiare marcia.
Tuttavia, l’opzione di chiudere totalmente le scuole non trova pareri favorevoli nell’intero universo medico: lo dimostra, ad esempio, la posizione sull’argomento di Maria Rita Gismondo, microbiologa presso l’ospedale “Sacco” di Milano, la quale ha sottolineato che tale decisione deve rappresentare l’ultima spiaggia. “Non chiuderei mai le scuole e i luoghi di cultura – ha dichiarato sulle colonne di Adnkronos Salute –. Sicuramente, li chiuderei come ultima possibile chance contro il virus”. Tradotto in altri termini: il ritorno totale alla didattica a distanza (o didattica digitale integrata) può attendere.
“CHIUSURA SCUOLE? SOLO COME ULTIMA SPIAGGIA”
La chiusura delle scuole, a detta della dottoressa Maria Rita Gismondo, è una soluzione a cui ricorrere unicamente qualora i numeri dovessero (speriamo di no) schizzare verso l’alto nonostante l’adozione di tutte le altre misure possibili di contrasto alla pandemia: “Dal momento che i contagi nelle scuole sono veramente molto bassi – ha asserito l’esperta –, al di sotto del limite di preoccupazione, e in realtà si chiude per quello che ruota intorno alla scuola, come gli assembramenti dei genitori e i mezzi pubblici, la via da percorrere dovrebbe essere provvedere per munirsi di tutti questi servizi che possano concedere ai ragazzi di andare a scuola. È per loro un bene primario essenziale, non togliamogliela”. Una convinzione che la direttrice del Laboratorio di Microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze del Sacco ha inteso ribadire con forza e, parafrasando le sue parole, si può dire che in questo momento i problemi principali legati alla diffusione del virus siano da ricercare altrove.