L'Unione Europa vuole sanzionare la Cina per i rapporti con la Russia: secondo Politico, Pechino vende motori per i droni da guerra a Mosca

Con gli Stati Uniti di Donald Trump che si apprestano a punire duramente l’India e qualsiasi altro paese al mondo che intrattiene rapporti commerciali con la Russia, anche l’Unione Europea sembra pronta a fare il suo puntando i riflettori sulla Cina che in questi lunghissimi anni di conflitto in Ucraina è sempre saldamente rimasta al fianco di Mosca, senza mai veramente condannare l’aggressione ai danni di Kiev e senza imporre le (inutili) sanzioni occidentali.



A dirlo è il quotidiano Politico, che sarebbe – peraltro – all’origine della decisione europea grazie a un’inchiesta condotta nei mesi scorsi: partendo proprio da qui, infatti, è utile ricordare che il quotidiano avrebbe trovato solide prove del supporto della Cina agli sforzi bellici russi, aggirando le attuali sanzioni occidentali che impediscono la vendita a Mosca di prodotti potenzialmente utilizzabili per produrre armamenti da guerra.



Secondo Politico, dopo le sanzioni imposte da USA e UE a giugno contro alcune aziende con sede in Cina che avrebbero contribuito – a vario titolo – alla produzione di armi russe, la Xiamen Limbach Aviation Engine Co avrebbe iniziato a  esportare verso Mosca motori L550E: spacciati nelle spedizioni come “unità di refrigerazioni industriale”, in realtà sarebbe utilizzati dall’azienda russa Kupol per produrre i droni Garpiya-A; questi ultimi utilizzati in ingenti quantità (circa 500 al mese, secondo Kiev) sul suolo ucraino.

L’UE valuta di imporre sanzioni contro la Cina dopo la scoperta di Politico sui droni prodotti in Russia con componenti cinesi

Dopo la scoperta fatta da Politico, qualcosa nell’Unione Europea si è iniziato a muovere nei confronti della Cina, contestualmente anche all’annuncio – che per ora non ha dato alcun reale frutto – di Trump di voler sanzionare duramente l’India per i suoi acquisti di petrolio e armi dalla Russia che (secondo il tycoon) starebbero permettendo all’economia russa di proliferare nonostante le pesanti sanzioni; mentre sempre Trump vorrebbe imporre dazi fino al 500% ai paesi che commerciano con il Cremlino.



Il presidente americano Donald Trump (Ansa)

Dal conto suo, l’UE – ha confermato un diplomatico europeo, ovviamente anonimo, a Politico – presto potrebbe varare un nuovo pacchetto di sanzioni destinato esclusivamente alla Cina: secondo il diplomatico, infatti, il rapporto sui droni sarebbe del tutto “accurato” e confermerebbe ancora una volta che “senza il supporto della Cina, la guerra sarebbe oggi profondamente diversa”.

L’attesa per la conferma sulle eventuali contro la Cina durerà almeno fino alla fine di agosto, quando verranno effettivamente discusse a Bruxelles; mentre per ora i cinesi non hanno commentato la posizione del diplomatico europeo, con il ministro del Commercio Wang Wentao che già a luglio aveva duramente criticato l’ipotesi dell’UE di includere anche Pechino tra i sanzionati nel prossimo pacchetto contro la Russia.